Elezioni all'Aquila, il Pdl attacca Cialente e De Matteis: "Sono candidati uguali"

22 Gennaio 2012   18:15  

"Giorgio De Matteis e Massimo Cialente sono persone attive, anche loro peró senza particolare identità" dice Alfonso Magliocco, dirigente del Pdl, mutuando le parole usate dallo storico Raffaele Colapietra in un'intervista a Il Messaggero per tornare ad attaccare il vice presidente del Consiglio regionale, la cui candidatura a sindaco è osteggiata dalla parte del Pdl che Magliocco rappresenta.

"Sinceramente per scegliere basterebbe fare testa o croce, siamo sullo stesso piano", aveva detto il professore sulle elezioni all'Aquila.

"Il giudizio, forse ingeneroso, esprime peró un comune sentire - dice Magliocco - soprattutto in riferimento a ció che serve qui e ora a questa città. È la vecchia politica che si ripresenta con strategie datate e con il sapore amaro del rimasticato. Quando questa città avrebbe bisogno di ritrovarsi si privilegia lo scontro, quando corale dovrebbe essere lo sforzo di fare proprio il criterio che fu di Adriano ('ho ricostruito molto e ricostruire significa collaborare con il tempo nel suo aspetto di 'passato', coglierne lo spirito o modificarlo, protendendo quasi verso un piú lungo avvenire, significa scoprire sotto le pietre il segreto delle sorgenti'), si privilegia la bagarre di cortile, fatta di quotidiani scontri e rimpalli di responsabilità o si 'gioca' ad acquisire meriti inesistenti (zona franca), laddove entrambi mentono!

Perchè - spiega Magliocco - l'uno non ha colto l'obiettivo della ZFU e l'altro non ha ottenuto nulla da Monti perchè quei soldi c'erano da quasi tre anni e quindi da tempo potevano essere utilizzati per le micro e piccole imprese e non è stato, scientemente, fatto! Per L'Aquila c'è bisogno di un pontefice, inteso nell'accezione latina del tecnico migliore al quale competeva di 'pontem facere', ma anche come chi unisce ció che é separato. Serve chi é capace di essere freddo come un chirurgo per portare in porto una operazione difficile, ma che abbia contestualmente la sensibilità di un poeta capace di sentire la propria terra e accompagnarla nella sua trasformazione 'che è la vita stessa della città'.

Non serve la vecchia politica, i suoi riti, le sceneggiate cui, oggi, ancora assistiamo, sempre uguali e tali da far sembrare uguali i diversi candidati che si propongono per la ricostruzione dell'Aquila. Di candidati uguali e indifferenziati L'Aquila non ha bisogno. Auspichiamo un nuovo che avanzi, non un vecchio che è avanzato" conclude Magliocco.


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