Elezioni comunali Avezzano: il Terzo polo scalda i motori, il Pdl non sa che pesci prendere

31 Agosto 2011   07:57  

Scalda i motori il Terzo Polo, a meno di un anno dalle elezioni amministrative che sanciranno la fine dell'era Floris al Comune di Avezzano.

I centristi di Futuro e libertà, Api e Udc sembrano convinti a presentare un proprio candidato sindaco, che sia un elemento di rottura con l'attuale amministrazione ma, soprattutto, coi vertici del Pdl.

L'appuntamento elettorale potrebbe essere una occasione di riscossa per Daniela Stati, la consigliera regionale coinvolta nell'inchiesta della magistratura aquilana su un presunto episodio di corruzione nell'ambito della ricostruzione post terremoto.

Scaricata dal Popolo delle libertà, delusa e amareggiata dal trattamento che le è stato riservato dal governatore Gianni Chiodi e dal coordinatore regionale Filippo Piccone, l'ex assessore è il candidato sindaco ideale. Ma la discesa in campo ci sarà - quasi certamente - solo se l'indagine che l'ha coinvolta dovesse concludersi positivamente a stretto giro di boa.

In ogni caso, di certo la famiglia Stati non starà a guardare. Il suo peso elettorale costituirà gran parte del consenso che il Terzo Polo riuscirà a portare a casa.

Certo anche il sostegno alla coalizione di centro del coordinatore regionale Udc Rodolfo De Laurentiis, da tempo legato agli Stati.

Situazione nebulosa, invece, nel Popolo delle libertà. A differenza dell'Aquila, dove il partito è sostanzialmente senza guida e in Consiglio comunale neppure esiste formalmente, ad Avezzano le criticità sono dovute alla compresenza di personalità forti che tentano di imporsi l'una sull'altra.

E' a caccia di visibilità - basta vedere gli eventi che organizza come Assessorato alla cultura, dicono i maligni - Luca Dominici, a caccia del consenso necessario per ottenere una candidatura alla poltrona più alta della città.

Ma sulla scelta del Pdl pesa il conflitto in atto tra il sindaco Antonio Floris, al suo secondo mandato quindi non ricandidabile, e il coordinatore regionale del partito. Entrambi vorrebbero imporre un loro uomo.

Piccone, come è noto, pensa al suo avvocato, Antonio Milo, che però per ora sembra snobbare l'offerta. Anche se per molti si tratta solo di una tattica.
Tra i papabili anche Massimiliano Verrecchia, capo di Gabinetto del Presidente della Provincia. Anche lui fedelissimo del senatore di Celano.

Il sindaco, invece, avrebbe già indicato nel consigliere regionale Walter Di Bastiano il suo successore. Il medico ospedaliero è comunque titubante. Difficile scegliere tra la prestigiosa poltrona di sindaco e quella, ben più remunerativa, di consigliere all'Emiciclo.

La soluzione, molto probabilmente, arriverà quando si affronterà il futuro politico di Floris. Solo davanti ad una offerta all'altezza di chi ha fatto il sindaco per un decennio, il primo cittadino potrebbe fare un passo indietro.

La situazione appare più nitida nel centrosinistra, che con la presenza di un forte Terzo Polo potrebbe persino avere chance di vittoria.
Il nome più accreditato è quello del consigliere regionale Giuseppe Di Pangrazio, che gode del sostegno del senatore Luigi Lusi e, naturalmente, del fratello Giovanni, superdirigente alla Provincia e, anche per questo, in ottimi rapporti con il Pdl.

Lo sforzo maggiore dei democratici sarà quello di tenere a bada i "frondisti" Roberto Verdecchia e Vincenzo Paciotti, consiglieri comunali usciti polemicamente dal Pd e confluiti, insieme all'ex Idv Gino Milano, nel gruppo consiliare "Rinnovamento e partecipazione".

Nel centrosinistra, comunque, il segretario provinciale del Pd Mario Mazzetti ha già annunciato che saranno le primarie il metodo di scelta del candidato sindaco.

Marco Signori


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