Elezioni comunali all'Aquila: tiro Mancini dell'Idv al Pd?
Angelo Mancini capogruppo dell'Idv e preside del liceo classico Cotugno conferma ad Abruzzo24ore.tv: ho dato disponibilità ad un mio eventuale impegno in prima linea alle amministrative di primavera.
Tradotto dal politichese significa: ebbene si, voglio fare il sindaco della città.
La discesa in campo di Mancini confermano dunque i boatos di queste settimane: l'Italia dei valori correrà da sola, forse appoggiata da Rifondazione. Tiene a sottolineare Mancini: "Non ho nulla contro il sindaco Massimo Cialente, che sosteniamo in consiglio comunale. Cialente è una persona oramai esperta di ricostruzione post-sismica, ma occorre un rinnovamento della classe politica".
Mancini reputa un fatto triste che in consiglio oggi siedano quasi esclusivamente maschi molto anziani. E forse neanche preparati a sufficienza per affrontare la titanica e difficilissima sfida della ricostruzione. Essendo anche lui maschio e non proprio giovane, Mancini promette dunque una lista composta prevalentemente da giovani e donne.
Mancini auspica poi l'unità di intenti della classe politica, la necessità di anteporre gli interessi di bottega alla ricostruzione materiale, sociale e morale della città. Mancini stigmatizza infine i vecchi e stanchi riti della politica politicante.
Il segretario cittadino dell'Italia dei valori aquilana, Lelio De Santis, anche lui interpellato questa mattina afferma: "Non c'è nessuna rottura con il Partito Democratico, ma non possiamo restare in attesa delle sue decisioni su candidati e primarie'' E aggiunge : "Noi ottimi candidati a sindaco già li abbiamo".
Casuale il plurale per nulla maiestatis utilizzato? Forse no: corre voce che De Santis non sarebbe convinto della candidatura di Angelo Mancini, anche per una questione di potere all'interno dell'Italia dei valori. Nonostante abbia pubblicamente dichiarato il contrario.
Il passo in avanti di Mancini potrebbe essere soltanto strategico: un alzare la posta, un aumentare il peso politico specifico del partito alla vigilia delle primarie e delle scelte definitive del centrosinistra. A proposito di vecchi e stanchi riti della politica.
