'Emergenza neve e disagi? Colpa anche dell'Anas che ha ridotto il personale''

09 Febbraio 2012   10:55  

I licenziamenti del personale precario Anas: ecco la spiegazione di molti dei disservizi e dagli interventi in ritardo verrificatisi durante l'emergenza-neve in Abruzzo, secondo il segretario regionale della Cgil Gianni Di Cesare:

'' E’ il 27 aprile dell’anno scorso, quando portiamo all’attenzione dell’opinione pubblica il caso di  76 lavoratori dell’Anas che gestivano manutenzione e sicurezza stradali con contratti a tempo determinato in scadenza alla fine del 2011. Sapevamo che i nuovi vertici dell’Anas non avevano intenzione di rinnovare quei contratti e di dare quel servizio in gestione all’esterno dell’azienda. A quel punto, decidiamo di coinvolgere il sistema-Regione.

In ottobre sollecitiamo la Regione affinché prenda una decisione chiara. Così, facciamo una riunione con il presidente del consiglio regionale, Nazario Pagano, e coinvolgiamo anche Gianni Chiodi che sollecito personalmente ad assumere una decisione. In sostanza chiediamo di sapere quanti sono i soldi disponibili e dove si possono attingere queste risorse finanziarie. La risposta è che il Patto di stabilità impone alla Regione di risparmiare e che, insomma, soldi proprio non ce ne sono.

A quel punto proponiamo una soluzione che è la stessa da noi avanzata un anno prima. Cioè: un’ordinanza di Chiodi, come commissario straordinario alla ricostruzione, che utilizzi una parte dei fondi del post-terremoto. A quel punto comincia un rimpallo sulla decisione. Alla fine, nessuna decisione viene presa. Noi, come sindacato, andiamo avanti con la vertenza per salvaguardare i 76 lavoratori il cui contratto scadeva il 31 dicembre. Ma non ci fermiamo lì.

Il 18 gennaio scorso rilanciamo la palla e ci rivolgiamo all’Anas per sapere come sta realizzando il piano neve e al prefetto dell’Aquila denunciando il fatto che l’esternalizzazione del servizio svolto dai 76 lavoratori non può funzionare. A noi pare che tutta la situazione non sia sotto controllo e ribadiamo quello che avevano già detto, nell’aprile dell’anno scorso, cioè che le criticità maggiori riguardano alcune strade in particolare: la statale 16, la statale 80 e la strada della Valle Roveto che va verso Rieti. Arriviamo così al 3 febbraio, venerdì scorso, il giorno in cui inizia la grande emergenza-neve.

Il 3 febbraio accade un fatto nuovo: l’Anas chiama in servizio 15 di quei 76 lavoratori, e lo fa perché riconosce loro una capacità professionale acquisita sul campo nella manutenzione stradale. L’emergenza viene affrontata così.

Noi abbiamo denunciato per tempo la situazione e i rischi a cui si andava incontro. 
Ci sono stati sottovalutazioni ed errori continui, a partire da quelli commessi dall’Anas per finire a quelli della Regione. La Regione cosa poteva fare? Emanare l’ordinanza che noi chiedevamo, nell’interesse non solo dei lavoratori direttamente interessati ma anche della comunità abruzzese, perché eravamo consapevoli della criticità della situazione.

In Abruzzo la notizia non è che quella che, d’inverno, nevichi nel Teramano o nell’Aquilano, ma il contrario, cioè che non nevichi in quelle zone. Se uno non se ne occupa per tempo e in maniera attenta, è inevitabile che poi tutto si complichi con la prima nevicata straordinaria''.

Nella foto il presidente Anas Cicchi


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