Eremo di Sant'Onofrio al Morrone a Sulmona

08 Marzo 2012   13:03  

In questo dormitorio Pietro Angelerio, futuro Papa Celestino V, trascorse gran parte della Sua vita e sempre quì giunsero i Delegati del Sacro Collegio, con alla testa il Re Carlo D'Angiò ed il figlio Carlo Martello per annunciare la Sua elezione al papato, qui tornò per breve tempo anche dopo il "gran rifiuto" Dantesco.

Ancora oggi il luogo conserva molto della sua antica suggestione. Su un piccolo slargo, da cui si domina tutta la Valle Peligna, si apre un portichetto che immette attraverso un altro spiazzo in un primo ambiente coperto di affreschi devozionali, diversi per epoca e valore, tra cui la Madonna in Trono affiancata dal sole e dalla luna.

Passiamo quindi in un Oratorio, sempre scavato nella roccia, con begli affreschi duecenteschi, la volta dipinta di azzurro e punteggiata di stelle ed immagini eseguite dal Maestro Giovanni Gentile da Sulmona negli anni in cui Pietro si era ritirato in questi luoghi.

Vi è tra le altre un'immagine del Santo in abiti papali, molto importante sotto l'aspetto iconografico perchè eseguita quando era probabilmente ancora in vita. La parete di fondo porta una Crocifissione con Maria e Giovanni ai piedi della Croce.

Al centro un semplice ed antico altare in pietra reca incastonato nel centro un Crocifisso. Secondo la tradizione Celestino V vi celebrò la Messa in abiti pontificali prima di recarsi a Napoli. Proseguendo nella visita dell'Eremo, si possono ancora ammirare le cellette scavate nella roccia dove dimoravano Pietro e l'allievo prediletto, Frà Roberto da Salle.

 Da quì si può accedere al loggiato sottostante da cui si gode un'ampia veduta sul Santuario di Ercole Curino e sulla Valle Peligna e salire agli ambienti superiori e al giardinetto ricavato tra le rocce.

Alla grotta sottostante si accede attraverso una scalinta esterna. In questa grotta che fu il primo rifugio di Pietro pare che i fedeli riescano a vedere il calco del corpo del Santo. Negli Eremi Celestiniani i fedeli da sempre celebrano riti apotropaici quali quello dello "strofinamento" sulle pareti rocciose oppure quello dell'"incubazione" all'interno delle grotte dove visse il Santo Papa affinchè questi luoghi sacri scaccino i dolori articolari e proteggano dal male. L'acqua che sgorga dalle rocce, ritenuta benedetta, viene raccolta in bottiglie dai fedeli.


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