"Oggi sono quasi 20 i fronti emergenziali aperti e fra un mese gli stabilimenti riaprono per lavori. E' urgentissimo un intervento strutturale. Ogni euro investito in difesa del mare produce sei euro di ricchezza per la collettività" è questo il grido d'allarme lanciato oggi dalla FIBA - Confesercenti a proposito dell'erosione marina lungo il litorale abruzzese.
I fronti più gravi, ma non gli unici, dell'erosione sono stati individuati ad Alba Adriatica (foce del Vibrata e via Trieste), a Silvi Marina (zona Piomba e Villaggio del fanciullo), a Rocca San Giovanni, Casalbordino (sia a nord che a sud), ad Ortona (Lido Riccio e zona Foro), a Fossacesia, a Pescara (Villaggio Alcyone), a Francavilla al Mare (zona nord e zona "porto"), a Giulianova (lungomare Rodi) e a Martinsicuro. "All'inizio degli anni 2000 i fronti aperti erano meno di 10 e la cifra ipotizzata per sanare tutte le ferite era di 98 milioni di euro; oggi siamo quasi a quota 20 fronti aperti e la cifra è lievitata a 150 milioni" dicono il presidente di FIBA - Confesercenti, Antonio La Torre, ed il coordinatore Ciro Gorilla che aggiungono "Per questo sollecitiamo un tavolo politico con gli assessori regionali alla Protezione Civile, ai Lavori Pubblici e al Turismo per fare fronte comune sulla difesa della costa. E' necessario un intervento consistente. A nostro giudizio per non disperdere le energie in piccoli interventi di ripascimento vanno prima realizzate delle barriere rigide di difesa, parallele o perpendicolari alla costa, e in un secondo momento procedere al ripascimento. Solo così si eviterà che ad ogni mareggiata si presenti lo stesso problema. Ma bisogna assolutamente velocizzare i tempi della lotta all'erosione marina perchè siamo ad un mese dall'inizio della primavera che, per gli stabilimenti balneari, rappresenta l'avvio dei lavori per la nuova stagione turistica".