Esperimento sotto al Gran Sasso con combustibile radioattivo, c'è lo Stop della Regione

12 Ottobre 2017   21:50  

"In questi giorni un camion vuoto è venuto dentro il laboratorio del Gran Sasso e ne è uscito, senza trasportare materiale radioattivo, per fare una prova generale del nuovo esperimento. Ma di questa prima attività, sia pure assolutamente neutra, il tavolo congiunto non è stato in nessun modo informato e per ora la fermiamo, chiedendo di sottoporla a ogni controllo". Così il vicepresidente della Giunta regionale, Giovanni Lolli, nel corso di un incontro con la stampa per informare l'opinione pubblica sull'esperimento con possibile futuro uso di materiale radioattivo all'interno dei laboratori sotterranei del Gran Sasso. 

Si tratta dell' esperimento Sox che prevede l' utilizzo - come descritto sul sito del programma Cordis dell' Unione Europea e da pubblicazioni dei ricercatori coinvolti - di una potente sorgente radioattiva di cerio 144 proveniente da combustibile radioattivo di un reattore nucleare russo. Preoccupazioni erano state espresse nei giorni scorsi dagli ambientalisti e dal mondo politico.

Nel corso della conferenza stampa del vice presidente Lolli, è stato chiarito che la Regione Abruzzo non ha un potere specifico di fermare l'esperimento Sox che prevede l'uso di materiale radioattivo all'interno dei Laboratori del Gran Sasso, ma l'ente ha chiesto e ottenuto che ricominci l'iter di controlli che lo ha già autorizzato, con l'aggiunta di nuove certificazioni a quelle già ottenute dall'istituto Ispra del ministero dell'Ambiente. Il "tavolo" a cui Lolli fa riferimento, normato da un protocollo d'intesa firmato a settembre, vede la presenza di Regione, società autostradale Strada dei Parchi, società idriche, Asl aquilana e Lngs con l'Istituto di fisica nucleare (Infn) e "resterà in vita e metterà becco su tutto finché operiamo in un sistema in cui c'è rischio, anche teorico, di contaminazione di uno dei sistemi acquiferi più importanti del Centro Italia: il tavolo si accoppia e sovrappone alle leggi nazionali, anche perché siamo nel dominio del Parco nazionale Gran Sasso-Laga".

Giovedì prossimo a Isola del Gran Sasso (Teramo) si svolgerà un' assemblea pubblica per informare la popolazione e Lolli ha chiesto aiuto anche ai media per "scongiurare il rischio che si creino suggestioni eccessive. Bisogna dire le cose come stanno - ha avvertito - altrimenti facciamo danni enormi: l'Istituto di fisica si chiama 'nucleare' ma non è che all'interno avvengano o avverranno attività tipo Fukushima". Sullo "stop" chiesto e ottenuto dai Laboratori, "non siamo pregiudizialmente contrari agli esperimenti, anzi, siamo pregiudizialmente favorevoli.

Tuttavia, per la particolare complessità che ha quel tipo di esperimento, chiediamo che, ripartendo dall'inizio, sia sottoposto alla conoscenza esatta del tavolo e all'utilizzo di tutti gli strumenti di cui gli enti che lo compongono dispongono: valutazioni Vinca e Vas e tutto quello che legge prevede".  


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