Un uomo di Lanciano evade dagli arresti domiciliari per due giorni consecutivi. Fermato mentre passeggiava a Pescara, viene trasferito in carcere.
Un uomo di 38 anni, originario di Lanciano, è stato arrestato per la seconda volta in due giorni con l'accusa di evasione dagli arresti domiciliari. I carabinieri della sezione radiomobile di Pescara lo hanno fermato durante la notte mentre camminava lungo via Tiburtina Valeria, violando nuovamente la misura cautelare che gli era stata imposta.
Il primo arresto era avvenuto già domenica scorsa, quando l'uomo, sottoposto agli arresti domiciliari, era stato sorpreso a Pescara durante i consueti controlli disposti dal Comando provinciale, con il supporto delle Squadre di Intervento Operativo (SIO) dell'8° Reggimento Lazio. Nonostante il fermo di pochi giorni prima, l’uomo ha ignorato nuovamente le restrizioni, dichiarando alle forze dell'ordine di essere uscito solo per "prendere una boccata d'aria". Questo tentativo di giustificazione non ha impedito ai militari di procedere con l’arresto.
Stavolta, a differenza di quanto avvenuto domenica, le autorità hanno deciso di non limitarsi alla misura degli arresti domiciliari. La Procura ha infatti ordinato il trasferimento dell'uomo presso il carcere di Pescara, dove resterà in attesa del processo con rito direttissimo, previsto nei prossimi giorni.
Questo episodio sottolinea come l’uomo, già sotto osservazione per il mancato rispetto della misura restrittiva, abbia continuato a sfidare le regole imposte dalla giustizia. Il suo comportamento ha determinato un aggravamento della sua posizione, portando alla decisione di sottoporlo a una custodia cautelare in carcere, ritenuta più adeguata per prevenire ulteriori violazioni.
Le forze dell'ordine continuano a mantenere alta l'attenzione sul rispetto delle misure restrittive nel territorio, con pattugliamenti costanti e controlli mirati per prevenire episodi simili. La vicenda mette in evidenza l’importanza della vigilanza da parte delle autorità locali per garantire che chi è sottoposto a misure cautelari non ne abusi.
Il 38enne rischia ora una condanna più severa, considerata la reiterazione del reato in un breve arco di tempo. La Procura valuterà la possibilità di ulteriori provvedimenti, considerando il pericolo di una fuga o di una nuova violazione degli arresti domiciliari.
L'episodio conferma anche la difficoltà di applicare misure come i domiciliari in casi di recidiva, spingendo le autorità a optare per misure più rigide, come la detenzione in carcere, per evitare che si verifichino ulteriori tentativi di evasione.