Il Tribunale ha deliberato un risarcimento di circa 7mila euro per una donna che, dieci anni fa, è stata vittima di violenza e costrizione all'interno di un locale notturno nel Teramano. La decisione giunge dopo un lungo procedimento legale durante il quale i gestori del club sono stati condannati per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione.
La vittima, assistita dall'avvocato Luca Macci, ha ricevuto l'indennizzo in seguito alle lesioni riportate durante un episodio di violenza, tra cui un trauma cranico e ferite contuse, con una prognosi iniziale di trenta giorni. Il tribunale civile ha riconosciuto il diritto della donna a essere risarcita per i danni subiti, stabilendo la quantità sulla base dei fatti accertati nel processo.
La sentenza, emessa dal giudice Luca Bordin, conferma che la donna è stata vittima di violenza da parte dei proprietari del club, che sono stati condannati in precedenza per simili reati. Il risarcimento è stato calcolato prendendo in considerazione le lesioni fisiche e la sofferenza emotiva subita dalla vittima.
Questa decisione giudiziaria ha messo in luce pratiche illecite all'interno dei locali notturni e ha offerto una forma di giustizia alla vittima, che ha avuto il coraggio di denunciare gli abusi subiti. La sua esperienza serve da monito contro l'impunità e sollecita una maggiore vigilanza sulla sicurezza e sul rispetto dei diritti delle lavoratrici del settore.
Nonostante il risarcimento, resta evidente che molto lavoro debba ancora essere fatto per garantire un ambiente di lavoro sicuro e rispettoso nei night club, affinché nessun'altra donna debba vivere situazioni simili in futuro.