Ex sottosegretario alla Giustizia Chiavaroli ancora con la scorta, Nardella UIL: "Cambiare rotta"

21 Agosto 2018   10:04  

Seppur credo sia impossibile, in una Nazione come quella italiana, che un ministro o un sottosegretario possano andare a svolgere il loro mandato, così come sembrerebbe accada in diverse altri Paesi europei, in bicicletta, quello che non si capisce è il perché ad ex sottosegretari venga concesso di poter continuare a fruire di tutela utilizzando poliziotti penitenziari seppur il loro numero in Abruzzo è risaputo essere fortemente deficitario. -Ad affermarlo è Mauro Nardella, segretario confederale Uil Adriatica Gran Sasso-

Mi giungono notizie, infatti, che l'ex sottosegretario alla Giustizia Federica Chiavaroli continuerebbe ad essere scortata nei suoi spostamenti da poliziotti penitenziari per lo più di stanza al carcere di Pescara. -Sottolinea il segretario confederale-

Nulla da eccepire se la notizia della tutela alla Chiavaroli fosse vera (vale la pena ricordare che l'Italia detiene il triste record di 5 associazioni mafiose tra le più potenti al mondo).  Tuttavia gli istituti abruzzesi, notoriamente sottorganico ed alle prese con gravissime disfunzioni proprio a seguito della cronica carenza di baschi blu, non possono più permettersi di vedere dislocato altrove il proprio personale soprattutto se impegnato in compiti non proprio avente carattere istituzionale ( i compiti dei poliziotti penitenziari sono ben altri vedasi art.5, c.2 L.395/90).

Non si capisce, quindi, il motivo per cui un ex sottosegretario venga tuttora scortata nei suoi movimenti da persone le quali, proprio perché collocati in altre funzioni istituzionali, con il loro venir meno, metterebbero ancor più in ginocchio istituzioni che non se lo possono più permettere.

A tal proposito interrogheremo il direttore del carcere di Pescara Franco Pettinelli per avere intanto conferma su quanto venuto a conoscenza da indiscrezioni e, soprattutto, per esortarlo a far sì che venga immediatamente evitato che questa presunta pratica venga portata avanti.

Se proprio non se ne può fare a meno credo sia il caso che gli ex governanti ricorrino ad altre forze dell'ordine per garantirsi la propria incolumità e non facendo raschiare il fondo a direttori di penitenziari già alle prese oggi con la più grave crisi di organici che si ricordi a memoria d'uomo.

 



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