FACCIAMO CHIAREZZA PER INDIVIDUARE I RESPONSABILI DELLA MORTE DEGLI

10 Ottobre 2007   18:36  
Riceviamo e pubblichiamo: In questi giorni si è scatenata una competizione mediatica sulla conta delle carcasse rinvenute, in prevalenza cinghiali, nell´ambito del setacciamelo del territorio del Parco, operato dagli agenti forestali e dai guardiaparco, a seguito della morte di tre orsi marsicani per presunto avvelenamento. Molti improvvisati Scherlock Homes e pseudo criminologi inondano il pubblico delle più stravaganti ipotesi: veleno, clostridiosi, epidemia fulminante eccetera. Tuttavia bisogna che tutti sappiano che esistono laboratori specializzati e personale qualificato che sta accertando, con scrupolo, le cause di morte sia degli orsi e lupi, che dei cinghiali e degli altri animali domestici coinvolti nella carneficina. Per questo spetterà a loro farci conoscere, quando lo deciderà la magistratura, le cause di questo deplorevole fenomeno. Qualcun´ altro parla di strage annunciata come reazione alle incursioni dell´orso Bernardo nei centri abitati della Valle del Giovenco. Anche questa ci sembra un ipotesi poco verosimile, in quanto i sindaci dei Comuni di Ortona e Bisegna hanno dimostrato grande disponibilità gestendo, insieme alla Direzione del Parco, le incursioni degli orsi a garanzia dell´ordine pubblico e della sicurezza dei cittadini. Per di più l´Ente Parco ha messo a disposizione recinti elettrificati, porte di sicurezza per pollai e altre strutture per tutelare quelle piccole ma importanti attività agricole e di allevamento. "Per primo, adottando cautela nella tempistica, - dichiara il Direttore del Parco dott. Aldo Di Benedetto - ho annunciato che siamo di fronte ad un fenomeno, di "eco-terrorismo " di inaudita gravita, pianificato e organizzato da soggetti spregiudicati, i cui interessi economici collidono con il rispetto delle regole, delle norme e della convivenza civile, non solo della convivenza con orsi e lupi. Gli incendi appiccati la scorsa estate - continua il Direttore del Parco - proprio in una zona limitrofa alla strage di animali, erano un segnale di avvertimento che annunciava un attacco mortale all´Istituzione Parco, ai suoi animali simbolo, ma anche alla tranquillità sociale degli abitanti del luogo da sempre rispettosi della fauna selvatica ". Il Parco è un valore immenso per tutta l´Italia e per la maggior parte degli abitanti di questa area che da esso traggono notevoli benefìci. Ciò che non potremmo accettare di fronte a simili atti violenti è che qualcuno possa credere di rimanere impunito. Ufficio Parco Nazionale d´Abruzzo, Lazio e Molise

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