FILCTEM-CGIL: polo farmaceutico le istituzioni si sono svegliate, ora decidere strategia

22 Novembre 2012   13:03  

Le istituzioni e la politica finalmente si sono svegliati.
Hanno capito che il polo farmaceutico aquilano è arrivato a un bivio: da un lato il rischio di ridimensionamento di alcune aziende:
(nello specifico la Menarini, che a seguito della nuova legge sulla prescrizione del farmaco generico ha dichiarato un migliaio di esuberi in Italia, con conseguenze dirette già subite dallo stabilimento aquilano), dall’altro la possibilità reale e concreta di consolidare nella nostra città la presenza delle aziende del comparto attivando nel caso nuovi investimenti.

La politica dunque ha cominciato a capire. Finalmente sono serviti a qualcosa gli appelli e gli allarmi che la Cgil sta lanciando da alcuni mesi e che finora sono stati raccolti, e gliene va dato atto, soltanto dall’onorevole Giovanni Lolli, che su questo tema da tempo è impegnato da parlamentare eletto sul territorio.
Così, mentre fra gli industriali si sta discutendo sull’uso dei farmaci generici e sul relativo ruolo delle aziende (talvolta anche in maniera impropria e provocatoria) sui pericoli che corre il polo farmaceutico aquilano è intervenuto anche il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, annunciando il suo interessamento e la sua azione.
Per quanto ci riguarda è bene che sia così, che anche la giunta regionale partecipi a quel fronte che la Cgil sta cercando faticosamente di creare per raggiungere un obiettivo fondamentale: l’uso di parte delle risorse che la legge sul terremoto ha stanziato per il rilancio economico delle zone colpite, il famoso 5% e l’accordo di programma, destinandole al consolidamento del comparto farmaceutico.
Si tratta dunque di capire quante risorse sono disponibili e come possono essere utilizzate. Finora, però, abbiamo potuto registrare solo annunci. A tutt’oggi né gli enti locali, né la Regione si sono attivati in via formale nei confronti del governo, per capire se, come e in che misura usare quei fondi.
La Cgil chiede quindi che la vicenda venga finalmente affrontata in sede istituzionale, e che un incontro venga convocato velocemente con tutti i soggetti interessati.
D’altra parte al governo va fatto capire che il potenziamento del nostro comparto farmaceutico avrebbe un rilievo strategico nazionale: eviterebbe il rischio di delocalizzazioni delle attività, con la perdita di risorse tecnologiche e di lavoro, e rafforzerebbe il tessuto socio economico del territorio aquilano.


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