FISCO: CONFCOMMERCIO, REGIONE DEVE TAGLIARE LE ALIQUOTE
"Se non si vuole da una parte provocare la moria delle micro, piccole e medie imprese e dall´altra ridurre ulteriormente i consumi delle famiglie, molte delle quali già al di sotto della soglia di povertà, la Regione deve puntare per il futuro su produttività e taglio delle aliquote". Lo dice Abruzzo Confcommercio.
Ed è proprio in riferimento alla riduzione e rimodulazione delle imposte e tariffe, argomento trattato ultimamente in Regione che Abruzzo Confcommercio, ha inviato una nota inviata alla Giunta regionale con una serie di osservazioni.
"Le aliquote fiscali regionali attuali - scrive l´associazione nella nota - sono attestate ai loro valori massimi stabiliti dalla legislazione vigente, cioè l´imposta regionale sulle attivita´ produttive (IRAP) al 5, 25% e l´addizionale regionale sul reddito delle persone fisiche (addizionale IRPEF) all܉,4% e non possono essere aumentate ulteriormente, salvo il caso del mancato raggiungimento degli obiettivi del ´Piano di risanamento del Sistema Sanitario regionale´".
Ma Confcommercio ricorda anche che "l´azzeramento dell´incremento del debito del Servizio Sanitario è previsto solo nel 2010, mantenendo costante la pressione fiscale fino a tale data, salvo incrementi, come già detto, per mancato raggiungimento dell´obiettivo previsto dal ´Piano di rientrò dei debiti della Sanità, concordato con il Governo Centrale".
L´organizzazione mette gli occhi, non ultimo, anche sulle "tariffe dei servizi (acqua, gas, rifiuti solidi urbani, trasporti ecc.) aumentate a dismisura negli ultimi anni", senza contare che "i dati ISTAT sulle vendite al dettaglio nel nostro Paese registrano nel 2007, al lordo dell´inflazione, solo un incremento dell܈,5% rispetto al 2006".
In questa situazione, la Giunta regionale, "che non è oggi in grado di tagliare le aliquote, tenuto conto della situazione debitoria esistente - rileva infine Abruzzo Confcommercio - dovrebbe almeno impegnarsi ad abbattere le imposte man mano che si va verso il pareggio dei conti della Sanità, per riportare nel 2010 le aliquote IRAP ed addizionale IRPEF ai livelli precedenti al 2006".
(AGI)
Ed è proprio in riferimento alla riduzione e rimodulazione delle imposte e tariffe, argomento trattato ultimamente in Regione che Abruzzo Confcommercio, ha inviato una nota inviata alla Giunta regionale con una serie di osservazioni.
"Le aliquote fiscali regionali attuali - scrive l´associazione nella nota - sono attestate ai loro valori massimi stabiliti dalla legislazione vigente, cioè l´imposta regionale sulle attivita´ produttive (IRAP) al 5, 25% e l´addizionale regionale sul reddito delle persone fisiche (addizionale IRPEF) all܉,4% e non possono essere aumentate ulteriormente, salvo il caso del mancato raggiungimento degli obiettivi del ´Piano di risanamento del Sistema Sanitario regionale´".
Ma Confcommercio ricorda anche che "l´azzeramento dell´incremento del debito del Servizio Sanitario è previsto solo nel 2010, mantenendo costante la pressione fiscale fino a tale data, salvo incrementi, come già detto, per mancato raggiungimento dell´obiettivo previsto dal ´Piano di rientrò dei debiti della Sanità, concordato con il Governo Centrale".
L´organizzazione mette gli occhi, non ultimo, anche sulle "tariffe dei servizi (acqua, gas, rifiuti solidi urbani, trasporti ecc.) aumentate a dismisura negli ultimi anni", senza contare che "i dati ISTAT sulle vendite al dettaglio nel nostro Paese registrano nel 2007, al lordo dell´inflazione, solo un incremento dell܈,5% rispetto al 2006".
In questa situazione, la Giunta regionale, "che non è oggi in grado di tagliare le aliquote, tenuto conto della situazione debitoria esistente - rileva infine Abruzzo Confcommercio - dovrebbe almeno impegnarsi ad abbattere le imposte man mano che si va verso il pareggio dei conti della Sanità, per riportare nel 2010 le aliquote IRAP ed addizionale IRPEF ai livelli precedenti al 2006".
(AGI)
