Un’operazione che ha portato a risultati sorprendenti: 132 indagati e 139 capi d’imputazione per un giro di truffe che ha frodato le assicurazioni italiane per oltre un milione e mezzo di euro. L’inchiesta condotta dalla procura di Chieti, sotto la guida del PM Giancarlo Ciani, ha smascherato un gruppo criminale che da oltre sette anni organizzava falsi incidenti stradali per ottenere risarcimenti illeciti. Questo schema criminale, che ha coinvolto avvocati e medici, si estendeva tra Chieti, Ortona e Pescara, con una rete di complici che includeva persino indigenti disposti a farsi "ferire" per ingannare le assicurazioni.
La banda non si è fatta scrupoli: sono stati utilizzati metodi estremi, tra cui bastonature per procurarsi fratture reali, allo scopo di simulare incidenti stradali gravi e ottenere i relativi risarcimenti. In totale, sono state accertate decine di falsi sinistri che coinvolgevano diverse persone, tutte complici o ignare delle conseguenze legali del loro coinvolgimento. L’inchiesta ha avuto il merito di svelare un’associazione a delinquere, composta da 17 membri, tra cui professionisti insospettabili con abiti formali o camici da medico.
I numeri dell’inchiesta sono impressionanti: la polizia di stato e la guardia di finanza hanno portato alla luce una rete che ha accumulato guadagni ingiusti attraverso un sistema di frode assicurativa, falsificazione di documenti e furti aggravati. Tra gli indagati ci sono anche persone compiacenti, ovvero soggetti disposti a recitare il ruolo di vittime per rendere credibili gli incidenti simulati. Grazie alla cooperazione tra le forze dell'ordine e il nucleo di polizia economico-finanziaria, l’indagine si è rapidamente ampliata, portando alla luce l’entità dell’illegalità organizzata. Gli arresti di luglio avevano già fatto emergere il primo filone della vicenda, ma ora la squadra mobile e la guardia di finanza sono riusciti ad espandere il perimetro delle indagini, coinvolgendo centinaia di persone in questa vasta operazione.
Con la conclusione delle indagini preliminari, il PM ha ora firmato l’avviso di conclusione delle indagini, un passo importante che prelude alla richiesta di rinvio a giudizio per tutti gli indagati coinvolti. Questo caso rappresenta un allarme significativo per il sistema delle frode assicurativa in Italia e per la necessità di stringere i controlli sulle pratiche professionali sospette.