Fanghi del Porto d'Ortona nel mare da Pescara a Silvi, il mare non è una discarica

07 Novembre 2017   12:15  
Il Comune di Ortona insiste nell'idea di buttare a mare ben 342.000 mc di fanghi del dragaggio del suo porto nel tratto antistante Pescara, Montesilvano e Silvi.
 
Il Comune, alla richiesta del Comitato VIA di chiarire se sia ancora valida l'individuazione dell'area dove vogliono buttare i sedimenti ha risposto con una nota in cui dopo mille giri di parole è costretta ad ammettere che l'area deve essere ancora autorizzata dalla Regione!

Inoltre conferma che è stato il Comune di Ortona a scegliere l'area dove gettare il materiale arrivando a sostenere (sic!) che l'immersione in mare di una tale quantità di materiali addirittura migliorerà la condizione del fondo marino in quel punto nonostante i dati descrivano una condizione di generale sofferenza dell'ambiente. 

Una posizione a nostro avviso totalmente illogica visto che:
 
a)gli impatti dell'immersione in mare non derivano solo dalla qualità del sedimento che si vuole immergere ma dalla stessa azione di perturbazione fisica derivante dalla brusca immissione di materiali in pochissimo tempo e su un'area ristretta;
b)tutte le Convenzioni internazionali sul Mare chiedono di considerare l'immissione in mare come extrema ratio perchè il mare non può essere considerato come una discarica. Ci sarà un motivo se a livello internazionale questa pratica è mal vista!
c)tutte le norme internazionali e nazionali chiedono di considerare il riuso dei materiali dragati.
d)l'Area Marina Protetta del Cerrano, posta a poca distanza dal sito di immersione, nel 2013 è diventata un Sito di Interesse Comunitario e per questo chiede che sia svolta la procedura di Valutazione di Incidenza Ambientale per i potenziali effetti indiretti sul sito, come la torbidità e il deposito di materiale alloctono. Ebbene, il Comune di Ortona nella documentazione attacca l'Ente Gestore e pervicacemente si rifiuta di procedere a sottoporre il progetto a tale procedura derivante addirittura da norme comunitarie.
 
Insomma, il mare Adriatico che è già in forte sofferenza non deve ricevere nuove pressioni antropiche. Anzi, bisogna operare in direzione opposta. Altro che usarlo come discarica! Per questo la SOA auspica che il Comitato VIA mandi a V,I.A. il progetto (attualmente è in verifica di assoggettabilità) e imponga la Valutazione di Incidenza Ambientale. Ovviamente l'associazione ritiene l'intervento totalmente insostenibile per le attuali condizioni del mare Adriatico.
 
Si allega la mappa in cui si evince chiaramente la posizione dell'area di immersione rispetto all'AMP del Cerrano e del litorale di Silvi, Montesilvano e Pescara.
 

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