Fasciani (Comunità Montana Sirentina): no all’accorpamento dei piccoli comuni

18 Agosto 2011   13:01  

Si resta allibiti di fronte al fittizio risparmio tanto ventilato e che potrebbe derivare dalla legge sull’accorpamento dei piccoli comuni, sotto i mille abitanti. Una confusione giuridica trasversale, fra governo ed opposizione, che serve solo a gettare fumo negli occhi.

Gli amministratori dei piccoli comuni non percepiscono alcuna indennità! di quali poltrone parla, dunque,  il ministro Calderoli? E’ solo un bluff numerico per ingannare gli italiani e difendere l’autentica casta dei potenti.

Vengono colpiti, in modo vile, proprio i territori più deboli, secondo la filosofia “Dell’essere forti con i deboli e deboli con i forti”.

Si torna indietro nella storia italiana, rintroducendo di fatto, per la maggioranza dei comuni abruzzesi, la figura del potestà, tanto in auge nel ventennio fascista! Giustificando il tutto come fosse un volere dell’Europa. E’ veramente da illusionisti questa “uscita dal cilindro” dei nostri governanti e parlamentari. Questa legge è la condanna a morte definitiva delle aree interne abruzzesi sotto tutti i profili. L’Abruzzo interno sarà sempre più abbandonato a se stesso, con uno Stato percepito sempre più lontano e nemico. In tal modo verrà sempre meno quel presidio contro il degrado per la tutela ambientale e a favore di una politica di prevenzione contro i rischi ai quali sono esposti i territori montani: dagli incendi boschivi, al rischio sismico, ai dissesti idrogeologici.

Inoltre, dal punto di vista socio-antropologico, verranno meno quelle identità culturali che sono alla base dello sviluppo economico e sociale delle varie comunità locali.

Secondo una stima dell’Associazione Nazionale Piccoli comuni www.anpci.it il risparmio ipotetico che potrebbe derivare da questa legge riferita all’accorpamento dei piccoli comuni a livello nazionale risulterebbe, all’incirca, pari al costo annuo di due deputati. E’ una vergogna! Tale decreto va assolutamente rigettato o almeno modificato.

Dopo secoli di storia, per esempio,  rischiano di scomparire la quasi totalità dei comuni della Sirentina. Questa proposta porterà solo alla riduzione della rappresentanza democratica dando il colpo finale all’ossatura principale del sistema Italia che è appunto rappresentata dai piccoli comuni. Un colpo di spugna che dall’alto cadrà sui più deboli anelli dello stato. Una politica seria non dovrebbe, in modo indiscriminato, colpire i più deboli. Anzi, la stessa, dovrebbe quantomeno ascoltare le voci del territorio, cercando insieme anche delle soluzioni migliorative in termini di risparmio ed efficienza. Una prospettiva che vede gli enti montani impegnati a tutto tondo con politiche di accorpamento dei servizi. “Se riordino ci dovrà essere non si potranno stravolgere le municipalità, anzi le stessa dovrebbero essere potenziate proprio perché attanagliate da problematiche di spopolamento e difficoltà storiche che ipotecano il futuro”. Elementi come l’inefficienza di viabilità e mobilità, la scarsa presenza di servizi sul territorio e insediamenti produttivi. “Un valore strategico, potrebbe essere giocato dalle comunità montane che nella realtà sono già delle unioni di comuni. Enti che potrebbero garantire una continuità storica senza ricorrere a drastici cambiamenti che alla fine porteranno solo a dei risparmi irrisori. Mentre risparmi veri potrebbero essere apportati da una politica seria di contrasto all’evasione fiscale, ad esempio”. Intanto  malumori per il previsto accorpamento stanno crescendo in tutte le municipalità del territorio. Sono previste iniziative di contrasto che vedranno coinvolti la Giunta Regionale e i parlamentari abruzzesi. Un’onda destinata crescere che potrebbe essere arrestata solo con politiche più attente.

Luigi Fasciani

Presidente Comunità Montana Sirentina - Secinaro


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore