Fauna ittica, la Provincia salva la fario meditteranea dall´esti

26 Ottobre 2007   15:26  
Si terrà sabato 27 ottobre, dalle 9 alle 13, nella sala dei Marmi della Provincia di Pescara, il convegno su "La Carta ittica. Strumento di gestione e di conservazione della fauna ittica", organizzato dall’Ufficio Pesca dell’ente. Nella pubblicazione sono sintetizzati gli studi realizzati dall’amministrazione negli ultimi anni: attraverso la ricognizione delle specie presenti nel comprensorio, l’analisi dell’impatto della pesca sulle comunità ittiche locali e una serie di proposte per attuare adeguate politiche nel settore, essi tracciano le linee guida per la salvaguardia e valorizzazione dei corsi d’acqua. Le ricerche, coordinate dall’ittiologo Enrico Marconato, amministratore della ditta Aquaprogram di Vicenza, hanno tra l’altro consentito di registrare la presenza nei fiumi pescaresi della trota fario di ceppo mediterraneo, una varietà autoctona che è a rischio estinzione. "Fino ad oggi – spiega il biologo Franco Recchia, direttore dell’Ufficio Pesca della Provincia – non è mai stata realizzata in Abruzzo una gestione tecnico-scientifica del settore. Così negli ultimi quarant’anni gli enti preposti hanno investito energie e risorse nel ripopolamento della trota di ceppo atlantico, la cui diffusione ha però finito per minacciare la sopravvivenza del ceppo mediterraneo. Dopo aver isolato le ultime popolazioni rimaste, siamo riusciti a salvare questa specie grazie alla reintroduzione nell’Orta e nel Tavo di duecento avannotti (pesci appena nati) allevati nel Centro ittiogenico della Provincia dell’Aquila, che entro due anni raggiungeranno la maturità sessuale e creeranno due grossi nuclei di riproduttori liberi in natura dai quali attingere per riportare la fario mediterranea in tutta la regione". Obiettivo del workshop di sabato prossimo, al quale interverranno esperti di fama internazionale, è sensibilizzare il mondo dei pesca-sportivi, e non solo, sull’importanza del recupero e della tutela di un patrimonio di biodiversità oggi seriamente in pericolo: "un’impresa – sottolinea il presidente della Provincia, Giuseppe De Dominicis – che è stata possibile solo grazie alla sinergia tra la nostra Provincia, quella dell’Aquila, che ha fornito il supporto tecnico per la riproduzione degli esemplari, e i Parchi Majella e Gran Sasso-Laga, cofinanziatori del progetto. Per predisporre un progetto Life che consenta di proseguire gli interventi effettuati con altri partner e maggiori fondi, abbiamo convocato dopo l’incontro un tavolo tecnico con tutti i soggetti interessati".

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