Febbre suina: primo caso a Pescara

21 Luglio 2009   19:41  

L'Istituto Superiore di Sanita' nella tarda serata di ieri, lunedi' 20 luglio, ha confermato l'esistenza di un primo caso di Influenza di tipo A nella popolazione pescarese. Si tratta di una trentenne che ha contratto il contagio durante una permanenza nel Regno Unito: al ritorno in patria, nella giornata di giovedi' 16, a seguito di un rialzo febbrile si e' recata al Pronto Soccorso del P.O. di Pescara, dove e' stata sottoposta agli accertamenti di rito. L'esame del tampone, eseguito presso il laboratorio analisi del Santo Spirito, ha confermato la presenza del virus dell' Influenza di Tipo A, facendo scattare immediatamente, da parte del Servizio di Igiene diretto dalla dr.ssa Carla Granchelli, le previste misure di isolamento domiciliare e sorveglianza sui contatti avuti dalla paziente. Ne e' risultata una lista di 10 persone che, come da protocollo, 2 volte al giorno comunicano ai medici di sorveglianza il loro stato febbrile, consentendo di tenere sotto controllo l'eventuale estendersi del contagio. Nella serata di ieri, poi, come si e' detto l'Istituto Superiore di Sanita' ha confermato l'esattezza della diagnosi e delle procedure attuate. " Vista la stagione estiva, che facilita viaggi e vacanze anche all'estero, e le buone relazioni aeree di cui dispone Pescara, ce lo aspettavamo", ha commentato il direttore generale dell'Ausl, Claudio D'Amario. Che ha poi aggiunto : "La situazione e' comunque totalmente sotto controllo ed i rischi per la popolazione sono minimi"

 INFLUENZA "A": SNAMI, SERVE PIU' INFORMAZIONE PER I MEDICI

 E' auspicabile che per la ripresa delle attivita' dopo la pausa delle vacanze estive ci sia una maggiore chiarezza su come si intende affrontare in Italia la pandemia del virus AH1N1. "Ma soprattutto e' necessario che i medici che operano sul territorio possano contare su informazioni e indicazioni certe attraverso una comunicazione diretta dai responsabili del SSN. E' abbastanza bizzarro, e controproducente, che i medici apprendano solo dai giornali delle valutazioni e delle iniziative degli organi sanitari". Cosi' Francesco Pecora, vicepresidente del Sindacato Nazionale Autonomo Medici Italiani. "Condividiamo la richiesta del ministro del Welfare Sacconi di evitare gli inutili allarmismi" prosegue Pecora "e proprio a questo fine riteniamo sia indispensabile mettere i medici di famiglia, la prima linea sul territorio, in condizioni di poter informare i propri assistiti a partire da linee guida univoche". Per lo Snami vi sono alcuni aspetti sui quali occorre una definizione ufficiale, per esempio la maggiore esposizione al contagio di una fascia di popolazione piu' giovane di quella prevalentemente colpita dall'influenza stagionale, oppure la reale virulenza del nuovo virus. "Sarebbe anche opportuno far rientrare il monitoraggio dei casi, e quindi le stime di prevalenza, nello schema che si e' adottato con successo per le epidemie stagionali, la rete Influnet, magari aumentando il numero dei medici sentinella" conclude Pecora. "La cosa fondamentale, pero', e' che i medici di famiglia siano messi nelle condizioni di svolgere un ruolo costruttivo in questo frangente"


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