Alla vigilia del voto della finanziaria alla camera, il sottosegretario alle politiche agricole Antonio Bonfiglio ha illustrato a L'Aquila le misure a favore dell'agricoltura contenute nella manovra: ovvero gli 875 milioni di euro disponibili per distretti e filiere produttive nel campo agricolo, di cui il 75% riservato alle regioni del centro-sud.
Niente lacrime e sangue per gli agricoltura dunque, che anche in Abruzzo vivono una fase di crisi: secondo l'ultimo rapporto della Banca D'Italia infatti sono diminuite del 5% le aziende in attività, dell'1,6% la produzione, e si contraggono le superfici coltivate.
Ma non solo con i finanziamenti si può rendere fertile e produttiva la terra, occorre anche riorganizzare il settore, secondo il modello dei distretti agroalimentari o consorzi agrari costruiti intorno ad una filiera produttiva, come può essere quella dell’olio, la pasta e degli ortaggi. Una politica questa che permetterebbe a chi produce la materia prima, ed è costretto a rivenderla per poche decine di centesimi a grossisti, mentre sui banconi si verificano ricarichi sul prezzo anche del mille per cento, di strappare condizioni più vantaggiose ed eque.
Occorre poi uscire, sottolinea il sottosegretario, dalle logiche dei finanziamenti a pioggia e dalle logiche clientelari, del coltivare l'orticello elettorale insomma, che paradossalmente inaridiscono la competitività dell'intero sistema sui mercati. Il sottosegretario Bonfiglio ha poi espresso una contrarietà definita non ideologica, ma pragmatica, agli ogm, chissà quanto condivisa nel suo governo.
FT
