Finanziaria: Regioni e Governo ai ferri corti

Federalismo con il morto

10 Luglio 2010   09:51  

 Non saranno rivisti i saldi della manovra e i tagli previsti nei confronti degli enti locali rimangono inalterati. È la posizione che il governo ha illustrato ai Presidenti delle regioni che sono stati ricevuti dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti. In sostanza, sono cadute nelle nulla le richieste degli enti locali e delle Regioni che avevano invocato un incontro con il governo per ridurre i tagli previsti nella manovra economica in discussione e approvazione in Parlamento. Il nulla di fatto da parte del governo ha portato il presidente della Conferenza delle regioni, Vasco Errani, a parlare di "conflitto istituzionale" e a confermare l'intenzione di rimettere nelle mani del governo le deleghe trasferite alle Regioni dalla riforma Bassanini.

Conferma il governatore della Lombardia Roberto Formigoni: "Rimetteremo le deleghe, perciò abbiamo chiesto di inserire la questione all'ordine del giorno della prossima conferenza stato-regioni. Tremonti ci ha detto che per restituirle serve una legge? Benissimo, allora si convochi subito la conferenza e concordiamo una riga da aggiungere come emendamento alla manovra. La legge Bassanini prevede di attribuirci deleghe e fondi: se i fondi vengono meno cadono anche le deleghe".

"Abbiamo avanzato una serie di proposte, e c'é stato risposto ancora una volta di no", aggiunge Formigoni, che interviene in un'intervista sul Sole 24 ore e in un colloquio sulla Stampa. "Abbiamo anche portato risposte rispetto al comunicato di giovedì, che sosteneva di considerare la manovra del 2008, che pesava più sullo Stato che sulle Regioni. Abbiamo dimostrato che la somma della manovra 2008 più quella del 2010 grava soprattutto sulle Regioni. I dati ufficiali come quelli della Ragioneria di Stato - aggiunge - dimostrano che le spese delle Regioni negli ultimi tre anni sono diminuite, mentre quelle dello Stato sono aumentate". "Non credo ci vogliano dire di togliere i treni dei pendolari: ci chiedono di fare con meno soldi lo stesso servizio. Noi non ci riusciamo: se ci riescono loro, riprendano le deleghe e facciano loro. Anche perché noi abbiamo dei contratti da rispettare con Trenitalia", sottolinea Formigoni, che promette di non demordere: "La manovra sarà votata il 14, c'é ancora qualche giorno, noi continueremo fino all'ultimo momento utile a chiedere incessantemente un cambiamento"

Dura anche la presa di posizione del governatore della regione Abruzzo Gianni Chiodi che afferma:

"Siamo sempre più convinti che l'unica soluzione attuabile sia questa ? ha confermato Chiodi al termine della riunione -. Il governo sa benissimo che con i tagli previsti in finanziaria le Regioni non sono in grado di operare amministrativamente su alcune materie importanti come i trasporti e le politiche di sostegno alla famiglia e alle imprese, tanto per fare qualche esempio".

In termini finanziari, le deleghe che le Regioni vogliono riconsegnare pesano per poco più di 3 miliardi di euro di trasferimenti a fronte dei 4 miliardi 350 milioni che lo Stato vuole tagliare a partire dal 2011. Il presidente della Regione, Gianni Chiodi, non ha esitato a giudicare "negativa" la riunione con il governo "in quanto non c'è stata nessuna apertura verso il sistema delle regioni; non è stato concesso neppure lo slittamento di qualche giorno dell'approvazione della manovra. Anzi - ha rivelato Chiodi - di fronte a questa richiesta il ministro Tremonti ha detto che in caso di rinvio il nostro debito pubblico sarebbe sotto scacco di speculazioni finanziarie e di attacchi pericolosi per l'intero sistema Paese già da lunedì".

"Nel corso della riunione - ha spiegato Chiodi - abbiamo cercato di dimostrare che i dati che arrivano dall'Istat confermano che è stato lo Stato negli ultimi anni ad incrementare l'indebitamento generale. Naturalmente le regioni sono consapevoli che hanno delle responsabilità a cui far fronte, in questo senso il ministro Tremonti ci ha ricordato il nodo sanità che sta interessando diverse regioni del centro-sud, ma proprio per questo noi siamo pronti a fare la nostra parte, così come siamo pronti ad istituire una commissione paritetica governo-regioni che individui l'origine e la natura degli sprechi. Berlusconi questo lo ha accettato ed è stata l'unica cosa concessa.

L'unica certezza, invece, - ha concluso Chiodi - è che dal 2011, rimanendo così la situazione, le regioni non saranno in grado di assicurare alcuni importanti servizi, come il trasporto pubblico sul quale dovremmo fare delle pesanti riduzioni e le politiche di sostengo alle imprese".


Niki Vendola, governatore della Puglia parla invece di federalismo con il morto

"Se ci tolgono le risorse, restituiamo tutte le deleghe". Cosi' Nichi Vendola, presidente della Regione Puglia, lasciando Palazzo Chigi al termine del confronto governo Stato regioni sulla manovra economica.

"Abbiamo manifestato -rimarca il governatore pugliese- la nostra disponibilita' a monitorare le spese, ma a questo punto faranno il federalismo con il morto. La vera crisi sara' quando non potremo garantire i diritti ai cittadini, perche' vedremo calare la scure sul trasporto pubblico locale, sul sostegno alle piccole e medie imprese e non potremo fare politiche di aiuto alla famiglia. Rispetto a queste richieste -scandisce Vendola- abbiamo visto sbuffare Tremonti, che ha chiuso la saracinesca. Ho l'impressione che il governo sia 'commissariato' dal ministro dell'Economia. Ma -conclude il governatore della Puglia- se Tremonti e' in grado di far camminare da solo i treni, lo faccia".

Renata Polverini, governatrice del Lazio si dice delusa.

'' Delusa? Forse un po' ma c'era da aspettarselo. C'é stata una chiusura da entrambe le parti e un approccio di contrapposizione non poteva funzionare, come dimostra il diverso esito della trattativa fra il governo e i comuni che non hanno mai smesso di dialogare". E' il commento di Renata Polverini, presidente del Lazio, all'indomani dell'incontro fra governo e regioni sulla manovra. Intervistata dal Corriere della Sera, Polverini sottolinea due "piccole" aperture emerse dal faccia a faccia. "Berlusconi ha dato il via libera al tavolo congiunto per guardare i bilanci di tutta la Pubblica amministrazione, per individuare gli sprechi e i possibili risparmi". In secondo luogo, "é stata manifestata l'intenzione di venirci incontro sulla situazione dei trasporti locali". Anche Tremonti "si è mostrato disponibile a ricercare una soluzione. Ha pure detto di aver cominciato già a occuparsene". La commissione congiunta per discutere sugli sprechi della Pa "é un punto di partenza, un luogo di confronto che prima non c'era", sottolinea Polverini, che si mostra invece scettica sulla restituzione delle deleghe: "Sarebbe un percorso lungo. E poi c'é la legge che stabilisce le regole. Non ci crede nessuno, non dobbiamo prenderci in giro".

 

 


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