Finanziaria: stangata l'aumento dell'Iva da 300 euro. Salva la Casta

Indignati d'Abruzzo: il vitalizio ai politici va abolito

08 Settembre 2011   11:04  

Consumatori all'attacco sull'aumento dell'Iva, dal 20 al 21%, previsto su una lunga lista di prodotti nell'ultima versione della manovra: si va dall'abbigliamento, le calzature, i detersivi, i giocattoli, ai televisori, le auto e moto, ma anche il caffe', il vino, la cioccolata. E non solo: l'imposta sara' rivista all'insu' sui pacchetti vacanza, e una serie di servizi. Un Esempio? Taglio e piega dal parrucchiere.

Insomma, ce n'e' abbastanza perche' le associazioni dei consumatori parlino di vera e propria 'stangata' a danno degli italiani. Che il Codacons quantifica addirittura in 290 euro l'anno, mentre nel mirino della Federconsumatori c'e', in particolare, il rincaro della benzina. Un esborso aggiuntivo di 32 euro l'anno, che sommati agli aumenti registrati da agosto 2010 (440 euro tra costi diretti e indiretti sui carburanti), portano a superare i 470 euro.

Il timore ora e' che ci possa essere un'impennata dei prezzi dei beni di largo consumo. ''Naturalmente - osserva Carlo Rienzi, presidente Codacons - l'aumento di 290 euro e' una media, il costo sara' maggiore se si tratta di una famiglia numerosa. Il rialzo portera' ad un aumento di tutti i prodotti indistintamente perche' l'Iva viene scaricata sui consumatori. Saremo destinati a veder salire anche l'inflazione: certamente non una bella notizia con gli stipendi e le pensioni ferme''.

Allarme, dunque, sulla benzina da parte della Federconsumatori, secondo cui gli effetti saranno particolarmente pesanti per le tasche degli italiani. Dice il presidente della Federconsumatori, Rosario Trefiletti: ''Solo l'1% in piu' comportera' un aumento di 1,3 centesimi al litro. Ci saranno, quindi, ricadute negative per fare il pieno di benzina, ma anche sul tasso d'inflazione: i beni in Italia sono trasportati su gomma, pertanto ci saranno effetti sui prezzi''.

E le famose Caste. Un buon riassuntino lo fa il giornalista Mario Giordano

Che scandalo: con la manovra pagano tutti. Tranne la casta

Toh, ma guarda che sorpresa: versione dopo versione la manovra è cresciuta sempre di più, si è arricchita di nuove tasse, andrà a toccare un po' tutto e tutti, dalle pensioni delle donne e ai bilanci dei sindaci. E invece chi sono gli unici che si sono salvati? Ma guarda un po': proprio lorsignori della casta. Chi l'avrebbe detto, eh?

In pratica:

1. l'abolizione delle 50 mila poltrone di cui si parlava l'11 di agosto sembra svanita nel nulla;

2. il dimezzamento del numero dei parlamentari sembra anch'esso svanito nel nulla;

3. l'abolizione delle Province è restata ma rimandata a un disegno di legge costituzionale (cioè perdete ogni speranza o voi che tagliate...);

4. con una mossa da furbetti dell'ultima ora i parlamentari col doppio stipendio si sono autoridotti anche il taglio all'indennità (doveva essere il 50 per cento del totale, sarà invece solo del 20 per cento per la quota sopra i 90mila euro e del 40 per cento per la quota sopra i 150mila euro);

5. sempre con la mossa dei furbetti dell'ultima ora i parlamentari si sono annacquati (e di fatto annullati) anche la norma che prevedeva l'incompatibilità con altre cariche: così potranno continuare a occupare doppia poltrona (per esempio: da assessore e da parlamentare) con relativa doppia indennità.

Inoltre, pur avendo deciso alla fine di andare a toccare le pensioni degli italiani, sono state ancora una volta salvare le pensioni dei parlamentari e dei consiglieri regionali, vero e grande scandalo del nostro Paese.

E pensare che l'abolizione dei vitalizi di deputati e senatori non solo sarebbe stata immediatamente esecutiva (senza bisogno di disegno di legge costituzionale), ma da sola avrebbe reso 200 milioni di euro, cioè più dell'intero gettito del contributo di solidarietà (alla faccia di chi dice che i tagli alla politica non servono per risanare i bilanci...)

A questo punto mi domando se nei palazzi romani hanno capito fino a che punto è arrivata l'indignazione e l'insofferenza del Paese. Temo di no. E temo che questo sia assai rischioso.

Non è tollerabile che i parlamentari con una mano votino per imporre agli italiani nuovi sacrifici, con l'altra lavorino per difendere i loro privilegi. Gli italiani non sono più disposti ad accettarlo. Cosa bisogna fare per farglielo capire?

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