Fiume Pescara: Associazioni, Riscoprirne Valore Identitario Per Salvarlo

24 Febbraio 2016   10:45  

"La gravissima situazione dell'inquinamento nel fiume Pescara è estremamente preoccupante. E se il fiume e' fortemente inquinato naturalmente anche il mare e' tale e la prossima stagione balneare sembra essere compromessa".

Per le associazioni ecologiste Pro Natura Abruzzo e Coordinamento Nazionale Alberi e Paesaggio Onlus la situazione e' certamente molto grave - affermano in una nota - ma una corretta ed intelligente gestione del territorio puo' iniziare a trovare soluzioni.

Fino ad ora il Fiume Pescara e' stato lasciato al suo triste destino: tante proposte che si sono perse poi nelle chiacchiere, nell'indignazione dei cittadini e degli ambientalisti, nelle polemiche sui giornali e in tv, senza pero' giungere ad una soluzione concreta.

Il fiume Pescara e' da sempre il 'Fiume della Memoria' che ha scandito le vicende di tutti i comuni limitrofi, luogo di storie, leggende, paesaggi culturali di grande valore.

Oggi l'inquinamento delle acque e poi la devastazione delle sue sponde con cementificazione selvaggia, scarichi abusivi, discariche e distruzione dei boschi ripariali hanno completamente rovinato l'immagine del fiume storico tanto amato da Gabriele D'Annunzio.

La principale causa di morte del grande fiume d'Abruzzo e' prima di tutto la perdita di memoria storica: nessuno piu' si identifica col fiume Pescara e la sua storia millenaria".

Spiega la dott.ssa Piera Lisa Di Felice, ittiologa e biologa esperta di fiumi:

"Negli ultimi decenni, la gestione degli ambiti fluviali nel nostro paese e' stata improntata in massima parte ad una visione ingegneristica secondo la quale i fiumi devono essere considerati come canali il cui scopo unico e' quello di portare il piu' velocemente possibile le acque al mare.

E' cosi' avvenuto che, con il pretesto di far defluire piene con elevati tempi di ritorno, la struttura morfologica dei corsi d'acqua e' stata spesso alterata e, con essa, gran parte del loro sistema biologico, compromettendo i delicati equilibri dell'ecosistema fiume. L'uomo con la sua azione ha profondamente alterato il volto dei corsi d'acqua.

Pertanto l' inquinamento, il dissesto idrogeologico non solo altro che il frutto della cattiva gestione dei fiumi. D'altro canto bisogna considerare che un ecosistema fluviale 'sano' ha un'altissima resilienza: a mero titolo esemplificativa capacita' autodepurativa delle acque, azione di fascia tampone, di stabilizzazione del suolo e di ombreggiamento dei boschi igrofili che crescono sulle sue sponde.

Per questo e' necessario cambiare in maniera radicale l'approccio alla gestione dei fiumi, vere arterie pulsanti dei nostri territori. Perche' risanando i fiumi, ricreando gli adeguati ecosistemi tuteliamo la nostra salute e la nostra incolumita'". Pertanto, secondo le associazioni ecologiste, "il Fiume Pescara puo' essere risanato solo se sara' riscoperto il forte valore identitario che lega le popolazioni al fiume: dalla conoscenza nasce l'amore ed il rispetto. La strada sicuramente e' lunga: ma assolutamente percorribile".


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