Fiume Vomano: una discarica a cielo aperto

18 Settembre 2008   09:58  

Il Wwf si complimenta, in una nota, con l'Amministrazione comunale di Pineto per l'iniziativa condotta nei giorni scorsi e per aver evidenziato lo stato di grave inquinamento riscontrato lungo le sponde del Fiume Vomano. Negli anni passati, il WWF anche insieme all'Associazione Pro Vomano - ricorda l'associazione - aveva piu' volte denunciato lo stato di abbandono in cui versa il fiume dove continuamente vengono create nuove discariche abusive con residui edili, elettrici, meccanici, alimentari e quant'altro. Una situazione molto grave che denota uno scarso controllo del territorio estremamente pericoloso. "La criminalita' organizzata", dichiara Umberto Di Loreto, del WWF Terre del Cerrano, "cerca luoghi come questi, facilmente raggiungibili e scarsamente controllati, proprio per localizzarci discariche abusive, anche di rifiuti pericolosi. E' grave che alle nostre denunce degli anni, non siano mai seguiti atti concreti, perche' in questo modo si lascia intendere che quel determinato territorio e' terra di nessuno". Bene ha fatto quindi l'Amministrazione comunale di Pineto ed il sindaco Monticelli - rielva il Wwf - a compiere il blitz dei giorni scorsi, ma ora e' necessario affrontare definitivamente questo problema. "Le cose da fare si sanno", dichiara Dante Caserta, presidente del WWF Abruzzo. "Vanno aumentati i controlli da parte delle Forze dell'Ordine, vanno poste delle telecamere di controllo nei luoghi dove normalmente vengono abbandonate i rifiuti, ma soprattutto, vanno chiusi gli accessi alla strada che costeggia il Fiume Vomano. Vanno poste delle sbarre chiuse con lucchetti le cui chiavi devono essere fornite solo a coloro che per lavoro o per motivi di sicurezza hanno necessita' di percorrere quella strada: in questo modo si evitera' che tutti possano raggiungere facilmente l'alveo fluviale per scaricarci di tutto". Oltre a quello dell'abbandono dei rifiuti, il Fiume Vomano - dichiara ancora il Wwf - presenta moltissimi problemi: dall'erosione legata al rilascio di acqua dalle dighe dell'ENEL, alle escavazioni piu' o meno abusive nell'alveo, all'inquinamento da insediamenti agricoli, civili ed industriali, al taglio indiscriminato della vegetazione spondale che puntualmente qualche Amministrazione mette in atto. E' ora che tutte queste tematiche vadano affrontate in maniera organica cosi' da restituire dignita' al principale corso d'acqua della provincia teramana".


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