Fondi L'Aquila-Amatrice dirottati alla fondovalle del Sangro? E' scontro tra Primavera e Arduini

30 Settembre 2013   16:21  

Dopo la vicenda dell'aeroporto dei Parchi, rishcia di aprirsi un altro fronte nello scontro etnico-politico tra Abruzzo interno e Abruzzo costiero. Questa volta l'oggetto del contendere sono i fondi assai scarsi per la viabilità.

Il presidente di Confindustria di Chieti Paolo Primavera propone di utilizzare quelli destinati inizialmente alla statale L'Aquila- Amatrice, per la fondovalle del Sangro, scelta ritenuta priroritaria per il rilancio del polo industriale dell'automotive che è uno dele locomotive economiche di tutto l'Abruzzo.

Non si fa attendere l'indignata replica dell'aquilano Giampaolo Arduini, coordinatore regionale Cattolici Democratici, nonchè grande isporatore dell'aeroporto dei Parchi. 

A seguire la sua nota: 

''Incomprensibile e fuori da ogni logica, se non solo quella dell’interesse locale la dichiarazione del Presidente di Confindustria di Chieti Paolo Primavera, che oggi lancia la “fantastica” idea di dirottare i fondi destinati alla superstrada L’Aquila-Amatrice alla fondovalle del Sangro.

Ricordo al presidente teatino che la superstrada L’Aquila-Amatrice attende da più di trenta anni di essere completata.

Anni di impegno forte e convinto di un territorio con tanti Sindaci in testa, che dovrebbe vedere vanificato ogni sforzo da una “originale” proposta. Quella di togliere alla provincia dell’Aquila per dare a quella di Chieti.

C’est facile, direbbero i francesi. Non scherziamo e non permettiamo che altri mistifichino la realtà.

La superstrada statale 260, L’Aquila-Amatrice è ricompresa dal 2001 tra gli interventi strategici di interesse nazionale e, una volta completata, diventerà arteria di collegamento con Lazio, Umbria e Marche.

Le battaglie sostenute dalla comunità aquilana e reatina in tutti questi anni. Lo stato avanzato dei lavori. L’importanza di un’area interna tra le più belle d’Abruzzo, nel Parco del Gran Sasso, dovrebbe essere sufficiente per evitare fantasiose proposte volte a cancellare l’opera con un colpo di spugna.

Citare la “logica dei numeri e del buon senso” non solo non ci convince, ma ci riporta alla guerra tra poveri che riaccende solo quel bieco e scellerato campanilismo d’altri tempi. Comprendo le ragioni di un’altra opera non conclusa, ma non tentiamo di mortificare un territorio per lasciarne incompiuta un’opera fondamentale per le zone interne.

Invito Primavera, che nel frattempo apre al dialogo con i petrolieri per la costa teatina ad essere più ambientalista e prudente, evitando inutili quanto dannose fughe in avanti. La nostra è la logica della valorizzazione di risorse, quali aria, acqua, ambiente e l’incentivazione della ricettività. Non altro.

Piuttosto moltiplichiamo gli sforzi perché giungano altri finanziamenti per la fondovalle del Sangro, ma evitiamo posizioni di retroguardia. Non ci appartengono e non devono essere il viatico di scelte poco ragionate e certamente confutate.''
 


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