Aeroporto dei Parchi: decolla lo scontro politico tra L'Aquila e Pescara?

Martedi Cialente incontra l'Enac. Inaugurazione rimandata

26 Settembre 2013   12:22  

Il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente incontrerà martedì 1 ottobre, alle ore 16, il direttore generale Enac Alessio Quaranta, nella sede dell’ente a Roma. Lo rende noto lo stesso primo cittadino.

“Al centro dell’incontro, che ho richiesto personalmente, - ha spiegato Cialente – ci sarà la questione relativa al via libera ai voli commerciali per l’Aeroporto dei Parchi''

Per questa ragione rendo noto il Comune, è momentaneamente rinviata la giornata inaugurale programmata per sabato 28 settembre. 

Nel frattempo si accende lo scontro politico a seguito dello stop da parte del Ministero delle Infrastrutture all'iter autorizzativo per i voli commerciali nell'Aeroporto dei Parchi.

La deputata pescarese del Pdl Federica Chiavaroli in una nota afferma quanto segue: "In Abruzzo è già presente l'aeroporto di Pescara, che con l'attuale crisi fatica a raggiungere la fatidica soglia di 1 milione di passeggeri che consentono l'equilibrio economico di uno scalo. Peraltro non si comprende, in un periodo di spending review, come possa sostenersi, senza aver fatto tutte le opportune verifiche anche economiche, l'apertura di un nuovo scalo a L'Aquila, che dista solo un'ora da Roma".

Una conferma, per Cialente,  del sospetto che dietro lo stop del Ministero c'è lo zampino della politica pescarese che intende tutelare l'Aeroporto d'Abruzzo, affondando quello dell'Aquila. 

In quanto ribadisce il sindaco, l'aeroporto dei Parchi, come ha di fatto certificato l'Enac, può sostenersi economicamente senza gravare sui conti pubblici.  Dunque la ragione dello stop ministeriale non puo che essere un altra.

Scrive Cialente sul suo profilo facebook:

''Finalmente, utilmente, sta uscendo il "partito" di coloro che sono contro l'apertura dello scalo aquilano ai voli commerciali. E' un dibattito democratico.Ringrazio la deputata abruzzese (?) di Pescara Chiavaroli. Credo comunque che si cominci anche a capire cosa è successo a Roma in questi giorni, ed il perché della mancata firma del decreto da parte del Ministro.

E' chiaro che si cercano tutte le scuse perché L'Aquila non apra al volo commerciale, ed il comunicato della Chiavaroli fa capire quale sia lo scontro politico in atto e chi sta intervenendo su Roma , riuscendo a bloccare un iter già definito e concordato.

Nessuno, a fronte di una politica che si straccia le vesti per l'alta velocità sulla costa, che abbia ricordato che L'Aquila non ha treno, e che per raggiungere Pescara si impiega un'ora e mezzo.

Fortuna che c'è l'autostrada L'Aquila Roma, che una parte della città non voleva, accusando Natali delle peggiori cose. Ecco perché dico che la storia dell'Aquila va studiata....''

Il fronte aquilano del no, o del si condizionato, che chiede invece trasparenza.

Ettore Di Cesare di Appello per L'Aquila invita a tal proposito a rendere pubblico  "il Piano di intervento, comprensivo del Piano degli investimenti e del Piano economico-finanziario" citato nella convenzioone con la società Xpress.  ''Proprio quello -scrive Di Cesare - che, non solo noi, stiamo richiedendo per poter valutare seriamente e serenamente il tutto. In comune mi dicono che non c'è. Il Piano degli investimenti non può essere la risposta alla gara di X-Press, parliamo evidentemente di un'altra cosa: entrate e uscite previste, semplicemente questo.''

La Cisl provinciale si schiera per il si e invita alla mobilitazione. A seguire il comunicato stampa.

“L’attivazione dei voli commerciali nell’aeroporto dei Parchi è indispensabile per il rilancio delle zone interne. La valenza di tale struttura supera i confini provinciali.

Auspichiamo un immediato chiarimento da parte del Governo e una mobilitazione generale, di tutto l’Abruzzo interno, a sostegno del decollo dello scalo aquilano. 

Appare alquanto strano che la richiesta di chiarimenti, afferma Sangermano, “ arrivi a quattro giorni dalla cerimonia di inaugurazione: è lecito domandarsi perché il ministero non sia intervenuto prima, se già era consapevole della necessità di esame aggiuntivo, propedeutico all’attivazione dei voli commerciali.

Risulta illogico, inoltre, che a livello di Governo e ministeri competenti non ci sia un minimo di raccordo, che leghi il rilancio del comprensorio colpito dal sisma del 2009, e delle attività produttive che in esso insistono, ad un sistema di trasporto innovativo e funzionale, che ben si identifica nell’aeroporto dei Parchi. 

Da un lato il Governo concede aiuti alle imprese aquilane, pensiamo ai 90 milioni di euro della zona franca e ai 100 milioni di euro destinati al rilancio delle attività produttive.

Dall’altro, toglie la possibilità di uno sviluppo concreto del territorio, legato a doppio filo all’aeroporto aquilano, in una provincia che ha proprio nel sistema dei trasporti uno dei limiti maggiori rispetto alla crescita economica, produttiva e sociale.

Questa non è una battaglia della città, conclude Sangermano, l’Abruzzo interno è chiamato a mobilitarsi a sostegno di una struttura strategica per la provincia aquilana e non solo. Un’opera essenziale, senza la quale non può esserci sviluppo”.

Il consigliere comunale dell'Aquila Enrico Verini (Fli) evoca invece il deletereo spirito di Sant'Agnese e l'auto-lesionismo aquilano. 

''Sulla questione dello sviluppo dell’aeroporto di Preturo, come purtroppo spesso accade nella nostra città, assistiamo sbigottiti ad accuse e polemiche interne, motivate dall’atavica tendenza della città di S Agnese a demolire ogni iniziativa sulla base del tranciante essu quissu, che si attribuisce a chiunque tenti di volare (in questo caso non solo metaforicamente) in alto.

Le valutazioni sulla compatibilità nei confronti dell’ iniziativa commerciale intrapresa, noi crediamo, non debbano essere di pertinenza della politica invadente, ma semmai degli imprenditori che vi hanno investito rispondendo ad un bando pubblico sulla base del quale, facendo conti sui quali non entriamo, stanno portando avanti un’iniziativa che, piuttosto che criticare preventivamente, noi dobbiamo solo appoggiare sperando che vada nella migliore maniera possibile.

Dimostrandoci titubanti, al contrario, offriamo chiaramente il fianco a chi, e parlo degli altri scali commerciale regionali, ma anche delle regioni limitrofe, ovviamente tenta di screditare ogni possibilità di subire una qualche concorrenza dal nuovo scalo.

Approfittiamo anzi di questa occasione di confronto pubblico, per suggerire al Sindaco e agli imprenditori, di valutare se irrobustire la compatibilità economica dell’operazione, mediante la realizzazione nello scalo di un simulatore di volo;

è un nostro antico “pallino”, perché sappiamo bene che in Europa ne esistono pochissimi e che quei pochi, sono costantemente occupati, 365 giorni all’anno, di giorno e di notte, dai piloti di linea che hanno l’obbligo legislativo di periodiche esercitazioni simulate, e dagli aspiranti nuovi piloti che proprio sui simulatori, svolgono parte essenziale della loro didattica.

Comunque sia, crediamo di esercitare bene la funzione che i cittadini ci hanno attribuito se, su una questione che riteniamo di vero interesse collettivo, non giochiamo alcuna partita politica di parte cercando al contrario di offrire uno spunto di riflessione positivo alla città e alla politica di questa città.''

 


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