Fondi all'Università: Di Orio ricorre al Tar, ma il Miur smentisce

05 Gennaio 2011   11:00  

Mentre Ferdinando Di Orio annuncia ricorso al Tar per scongiurare il taglio di oltre due milioni e mezzo di euro al Fondo di Finanziamento Ordinario ai danni dell'Università dell'Aquila, è direttamente il Ministero a smentire tale circostanza.
"Quella dei tagli è una notizia destituita di qualsiasi fondamento" fanno sapere dal Miur. È, invece, "l’ennesima pugnalata" per il rettore.
A denunciare il taglio era stata ieri l'Unione degli Universitari, che aveva reso noto che il 21 dicembre è stato firmato il decreto ministeriale per ripartire il fondo di finanziamento ordinario delle Università (Ffo) del 2010, registrato poi alla Corte dei conti il 30 dicembre.
Il decreto, a firma Gelmini, taglierebbe - secondo l'Udu - del 3,72% i fondi destinati all’Università dell’Aquila. Un colpo duro che riduce di 2 milioni e 548.200 euro i fondi dell’Ateneo aquilano per lo scorso anno.
"Per due mesi ho lavorato perché questo non accadesse - dice di Orio a Michela Corridore su Il Centro - . Anche la Crui (conferenza dei rettori italiani) ha preso posizione in tal senso, ma il ministro non ha sentito ragioni. La cosa più grave è che non sono stati rispettati gli impegni presi nel post-terremoto".
Con un accordo di programma tra Università e Ministero, infatti, si era deciso di congelare il fondo dell'Ateneo aquilano, preservandolo dai tagli ministeriali, "accordo tradito" secondo Michele Di Biase dell'Udu.
"Mi appello ai parlamentari abruzzesi, ai presidenti di Regione e Provincia, oltre che al sindaco: dobbiamo far valere i nostri diritti" dice Di Orio, che aggiunge: "Mi sembra un atteggiamento punitivo nei confronti forse del rettore, che più volte si è dimostrato ostile alla riforma Gelmini".
Il ministero, tuttavia, smentisce e, anzi, conferma quanto promesso: "La nota n. 1563 del 31/12/10 inviata all’ateneo aquilano - si legge in una nota di viale Trastevere - comunica una prima assegnazione di Ffo (Fondo di finanziamento ordinario) di 68.784.000 euro per l’esercizio 2010, pari a quella del 2009. Rimangono confermate le assegnazioni previste dall’Accordo di programma".
Le cose, in ogni caso, non vanno bene per l'Ateneo aquilano, che continua a perdere iscritti . "In ottomila l’anno scorso hanno viaggiato dalle città vicine - spiega di Orio - ma quest’anno non ce la fanno più. Case in affitto non si trovano, le residenze universitarie non sono attive e per molti l’unica soluzione è stata andare via".


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