Forte..e possibile: Vergassola e Banda Osiris al Forte Spagnolo

19 Settembre 2012   13:48  

Fortezza, residenza del governatore, alloggio militare, prigione, museo: le tante anime del Forte Spagnolo dell’Aquila, e la sua collocazione strategica, lo hanno reso in cinquecento anni di storia fulcro della città, spazio simbolico e aggregativo per eccellenza.

Danneggiato dal sisma del 2009, il Forte è interessato da una prima fase di lavori di restauro nell’asse principale, la sezione sud–est, quella che ospitava il Museo Nazionale d’Abruzzo, le sale espositive temporanee e il Mammuthus Meridionalis Vestinus, a tutti noto come “mammuth”.

Questa serata di spettacolo è un momento di festa per annunciare un’importante donazione da parte della Guardia di Finanza, destinata proprio al restauro e al riallestimento multimediale della sala del “mammuth”, che tornerà ad essere fruibile nel giro di breve tempo.

L'opera, la più famosa e visitata del Museo, non ha subito danni dal sisma ed è sempre rimasta nella sua casa, a “guardia” del Castello, in attesa del restauro conservativo e di questo lotto d’interventi, che consentiranno di riaprire le porte ai visitatori.

Un’operazione realizzata in sinergia, dunque, per restituire alla città un altro monumento fondamentale, per fissare un’altra tessera del complesso mosaico della ricostruzione del patrimonio storico e culturale dell’Aquila.

Banda Osiris in FUORI TEMPO Giancarlo Macrì percussioni, basso tuba Gianluigi Carlone sax soprano, flauto, voce Roberto Carlone basso, trombone, tastiere Sandro Berti chitarra, trombone Dario Vergassola in Sparla con Me La raffinata comicità, il gusto per il non sense e l’anarchia musicale della Banda Osiris s’incontrano, per una serata speciale ed unica, con l’irriverenza e l’ironia di un’inedita intervista impossibile firmata da Dario Vergassola, in uno spettacolo pensato ad hoc per la città dell’Aquila che mescola parole e musica, classico e contemporaneo. I quattro maestri della Banda Osiris danno un’ulteriore dimostrazione di come l'arguzia, la sottigliezza e il senso della commedia siano valori immutabili: capaci di esecuzioni complesse in costante movimento, mixano Beethoven e il mondo della canzone pop in un costante, inarrestabile processo di assimilazione e riproposizione.

Il tutto sotto il segno di una divertita ribellione contro le classificazioni dei generi musicali, quella degli strumenti contro il loro ruolo di oggetti inanimati e quella di attori, non solo sul palco ma anche nella vita di tutti i giorni, contro una società che li vorrebbe sempre più ingabbiati in una lenta e inesorabile omologazione e privati del fuoco sacro della fantasia. A fare da intermezzo alle raffinate esecuzioni della Banda Osiris, un nuovo confronto tra Dario Vergassola e l’impossibile.

Abituato a scontrarsi con il mondo fuori dell’ordinario di calciatori, veline e tronisti, sempre pronto a dissacrare la seriosa immagine dei politici e l’aura misteriosa di tanti colleghi, Vergassola si misura questa volta con un personaggio davvero fuori “misura”, irraggiungibile e molto presente nell’immaginario aquilano.

Un dialogo surreale ed esilarante, per disegnare un ritratto curioso e affettuosamente ironico di una popolazione che prova a ricostruire il proprio vissuto e immaginare il futuro, dopo una grande tragedia.


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