Forza Italia Durissima Contro Marsilio. Pagano Punta i Piedi con la Maggioranza

17 Agosto 2024   14:07  

In Abruzzo è scoppiata una vivace polemica a seguito della decisione della Giunta regionale di centrodestra di autorizzare l'abbattimento selettivo di quasi 500 cervi. La delibera, approvata l'8 agosto 2024, prevede il prelievo da parte di cacciatori abilitati in due aree specifiche dell’Abruzzo aquilano, denominate Comprensorio 1 e Comprensorio 2, che comprendono gli Ambiti territoriali di caccia (ATC) di Avezzano, Sulmona, Subequano, L’Aquila e Barisciano. Le operazioni avverranno al di fuori delle aree protette e della Zona di Protezione Esterna del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.

Il WWF ha espresso una forte condanna, definendo la decisione "scellerata" e dannosa per la biodiversità regionale. L’associazione ambientalista accusa la Regione di cedere alle pressioni di un ristretto gruppo di cacciatori, sacrificando la tutela della fauna selvatica e tradendo gli sforzi compiuti nel tempo per promuovere una convivenza armoniosa con gli animali simbolo dell'Abruzzo. Filomena Ricci, delegata regionale del WWF, ha sottolineato che la presenza dei cervi è diventata parte integrante dell'identità di alcuni comuni abruzzesi, contribuendo anche alla promozione turistica. Secondo Ricci, la Regione avrebbe dovuto considerare soluzioni alternative per mitigare i danni all'agricoltura e ridurre il rischio di incidenti stradali, come l'installazione di recinzioni, dissuasori e altre misure di prevenzione, piuttosto che ricorrere all'abbattimento.

Anche Nazario Pagano, deputato di Forza Italia, si è espresso contro la decisione della Giunta Marsilio. Pagano ha ricordato come il cervo, insieme all'orso marsicano, rappresenti un simbolo della regione, amato e rispettato da cittadini e turisti. Ha inoltre evidenziato il proprio impegno nella difesa della fauna locale, citando l'emendamento da lui proposto e approvato nei mesi scorsi per proteggere l'orso marsicano dall'abbattimento. Pagano ha annunciato l'intenzione di approfondire la questione e di esplorare possibili alternative a un abbattimento così esteso.

La decisione della Regione continua a sollevare interrogativi e divisioni, mettendo in luce la delicata questione della gestione della fauna selvatica in Abruzzo e il difficile equilibrio tra tutela dell'ambiente e interessi economici.


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