Franco Danieli: ecco cosa cambierà per gli italiani all´este

27 Settembre 2006   06:17  
Lavorare più attentamente sul rapporto tra l´Italia e le comunità di connazionali residenti all´estero, intervenire sugli strumenti di comunicazione, ed imporre una "linea di discontinuità" rispetto al passato. Queste, secondo Franco Danieli, senatore della Margherita e viceministro con delega per gli Italiani all´Estero, le linee guida della sua azione che, sottolinea, si concretizzerà svecchiando ciò che ormai non va più e, di contro, lavorando per migliorare ciò che è buono. In primis, secondo Danieli, occorre mutare il rapporto culturale tra madrepatria e comunità all´estero. "Un mutamento - dice - che passa anche attraverso una profonda riforma degli Istituti italiani di cultura che non devono limitarsi a gestire gli eventi, ma invece farsi motore di un nuovo modo di essere all´estero, più dinamico e con una maggiore sensibilità rispetto ai mutamenti della cultura italiana, comunque non dimenticando il patrimonio del passato". Per Danieli bisogna colmare un ritardo storico, che inficia negativamente sul rapporto con i nostri connazionali: bisognerebbe imprimere agli Istituti italiani di cultura quel cambio di velocità che il viceministro ritiene non più rinviabile. "Il consolidamento del rapporto con lecomunità che vivono all´ estero - ha aggiunto Danieli - passa attraverso una informazione tempestiva. Danieli, inoltre, punta il dito sui criteri che, sino ad oggi, hanno presieduto all´ individuazione e alla nomina dei direttori, criteri che "ora devono essere improntati al riconoscimento di specifiche qualità imprenditoriali. I direttori devono diventare dei ´manager´ culturali, che mettano tutte le loro capacità al servizio di un progetto più generale, che è quello di dare dell´ Italia e della sua cultura una immagine diversa". All´obiezione che spesso gli Istituti di cultura lamentano l´esiguità delle risorse economiche a loro disposizione, Danieli risponde che è arrivato il momento di guardare più pragmaticamente alle sponsorizzazioni, che sono utili se svolgono un ruolo di reale contributo. Anche se niente vieta allo Stato italiano di intervenire laddove - in presenza di eventi di rilevante interesse - le risorse finanziare degli Istituti non siano in grado di sopportare il peso economico degli eventi. Danieli sostiene che bisogna dare spazio e sostenere tutti quegli eventi all´ estero che diffondono e fanno penetrare la cultura italiana e auspica di vederne tanti, e di innovativi, rispetto alla maggioranza di quelli attualmente organizzati. "Faccio un esempio - dice il viceministro - in Puglia ormai da qualche anno si organizza la ´Notte della taranta´ che, da manifestazione di musica essenzialmente legata al territorio, è diventata qualcosa di diverso, capace di attrarre l´ interesse e il contributo di artisti provenienti da esperienze differenti, come Lucio Dalla. Uno spettacolo che, in agosto, porta a Melpignano oltre 100 mila persone. Portare la ´Notte della Taranta´ all´ estero significherebbe ribaltare una consuetudine secondo cui la musica italiana è solo quella tradizionale, che pure ha un valore notevolissimo, ma che ha saturato questo tipo di manifestazioni". "Penso alla ´notte della taranta´ - aggiunge Danieli -, così come penso ad una manifestazione itinerante in cui esporre gli Stradivari oggi custoditi a Cremona. L´arte come fatto non solo da godere, ma anche da partecipare". In cantiere altre manifestazioni a carattere binazionale che avranno come protagonisti personaggi della nostra storia. Il primo sarà Giuseppe Garibaldi, che sarà ricordato nei Paesi in cui - fuggito dall´Italia - portò le sue idee, il suo coraggio, i suoi sogni: Brasile, Stati Uniti, Argentina, Uruguay, Francia, Tunisia e San Marino. Accanto ai protagonisti del Risorgimento d´Italia (Mazzini, Cattaneo), aggiunge Danieli, saranno ricordati anche uomini importanti della storia recente del Paese, come i fratelli Rosselli, Amendola, Pertini. Tra le iniziative che il Ministro per gli Italiani all´estero intende incoraggiare riguardano anche aspetti legati alla vita quotidiana dei connazionali residenti lontano dal Paese. Come il varo, in collaborazione con una rete di enti ospedalieri e aziende farmaceutiche, di un meccanismo di sostegno all´ assistenza sanitaria per connazionali indigenti in quei Paesi dove è necessario il ricorso ad assicurazioni private. Anche l´ informazione bidirezionale, da e per gli italiani all´estero, per Danieli necessita di un sostanziale ripensamento, "perché - dice - qui conosciamo poco o nulla di quanto, ed è molto, di buono i nostri connazionali all´ estero fanno. Allo stesso tempo purtroppo ciò che l´Italia fa sapere di sé alle nostre comunità lontane segue un modello stereotipato, antico, che non tiene conto che i nostri connazionali sono informati e vogliono esserlo ancora di più. Rai international in questo rende un cattivo servizio. Il progetto per il suo rilancio è una delle cose che ci aspettiamo presto dalla Rai". Patrizia Santangelo

Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore