Futuro e liberalizzazione delle reti

10 Febbraio 2007   10:09  
Parte dall’Aquila la riflessione nazionale sui nuovi scenari che la crescente liberalizzazione del mercato pone nella gestione delle reti di pubblica utilità. Il convegno “Gestioni delle Reti: dall’Interconnesione alle Opzioni Reali” svoltosi oggi presso la Facoltà di Ingegneria dell’ateneo aquilano, ha avuto come obiettivo quello di confrontarsi e di far capire al territorio e alle istituzioni l’importanza della gestione delle utilities in uno scenario di sempre maggiore competizione tra le imprese, competizione che rende di fondamentale importanza anche la manutenzione delle infrastrutture. “La liberalizzazione del mercato, anche per effetto dei nuovi provvedimenti Bersani – ha spiegato Prof. Massimo Gastaldi associato di economia applicata all’ingegneria dell’Università dell’Aquila – pone una serie di problemi, che dovranno essere affrontati e regolamentati, di carattere economico, tecnico e gestionale. In questo scenario quello dell’interconnessione delle reti è la prima e tra le più importanti questioni da risolvere. Un corretto accesso di più gestori alle infrastrutture esistenti, infatti, garantisce una qualità del servizio e costi sempre più convenienti per gli utenti finali: ovvero i cittadini”. Un dibattito aperto e di grande attualità che solleva altri problemi come quello della valutazione degli investimenti sulle reti infrastrutturali. “Un argomento questo – ha continuato Gastaldi – affrontato dal convegno odierno che ha prospettato alcune possibilità e nuove metodologie come le Opzioni Reali. L’opzione come modalità derivata dal settore economico può essere applicata anche nelle scelte di investimento che si possono fare per la gestione delle reti e per nuove infrastrutture” . Insomma da questo dibattito è scaturita una nuova filosofia che guarda alle infrastrutture a servizio delle utilities come strumento per raggiungere una sempre maggiore efficienza; “Non dobbiamo più pensare – ha concluso Gastaldi – a questo settore come a qualcosa di immutabile ma, invece, dobbiamo capire come migliorarlo nel tempo attraverso la possibilità di un accesso ottimale alle reti da parte di più imprese – gestori, valutando e monitorando gli investimenti in manutenzione. Tutto questo per garantire la qualità del servizio offerto”. Durante la giornata di studio è stato presentato il Progetto IRIS proprio sull’interconnessione tra le Reti Infrastrutturali nei Servizi. “Il progetto dopo un anno di lavoro – ha spiegato il Prof. Nathan Levialdi dell’Università di Tor Vergata – ha dato i primi risultati nel campo delle telecomunicazioni e degli operatori mobili virtuali. Si è capito che nel nostro paese c’è una forte asimmetria tra gli operatori, bisogna invece capire quale potrebbe essere il livello ottimale di interconnessione di diversi gestori sulle stesse reti e come l’arrivo di un nuovo operatore impatta poi sulla competizione derivata dal libero mercato”. In questo senso è stato portato l’esempio della Francia dove gli operatori virtuali sono arrivati sul mercato con un impatto positivo sulla concorrenza, con l’effetto immediato de una riduzione delle tariffe. “In questo senso il nostro progetto – ha concluso Levialdi – ha il compito di osservare e monitorare questo processo affinché anche in Italia, tra gli ultimi paesi ad introdurre il virtuale, si possano avere gli stessi effetti della Francia”. Non solo telefonia, a L’Aquila si è parlato anche di reti del servizio idrico con il Ministero delle Infrastrutture che attraverso l’ing. Roberto Sabatelli, ha presentato un’ ipotesi di nuova gestione della risorsa idrica “Un nuovo modello – ha spiegato Sabatelli – che coinvolge pubblico e privato. Il primo responsabile sostanzialmente della fase di approvvigionamento e adduzione organizzata per distretti idrografici; mentre il secondo dovrà essere coinvolto nella fase della distribuzione.

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