Gai Mattiolo, la Gogna Senza Senso. Tribunale di Roma Lo Assolve con Formula Piena

28 Aprile 2015   05:00  

Con una sentenza di piena assoluzione per lo stilista Gai Mattiolo e altre sette persone, si è concluso oggi il processo dove il creatore di moda e altre persone erano, a seconda della posizione processuale, accusate di bancarotta fraudolenta e appropriazione indebita ed altro.

La sentenza è stata pronunciata dalla decima Sezione penale del Tribunale di Roma che ha respinto in toto le richieste di condanne per tutti formulate dal pubblico ministero Luca Tescaroli. Solo per uno degli episodi indicati nel capo di imputazione il Tribunale ha ritenuto di applicare la prescrizione. Assolvendo Mattiolo e gli altri imputati il Tribunale ha adottato la formula "perchè il fatto non sussiste".

La Procura di Roma aveva chiesto 4 anni e 4 mesi per lo stilista, 4 anni e 8 mesi per l'avvocato Giancarlo Tabegna legale di fiducia dello stilista, 2 anni e 6 mesi per Franco Sciunnacche, amministratore delle società di Mattiolo e 1 anno ciascuno per i consulenti Christian Goeccking e Alain Jodry. Lo stesso pubblico ministero poi aveva sollecitato l'assoluzione della sorella di Mattiolo Giada e di altri due collaboratori dello stilista, Alessandro Niccolais e Attilio Vaccari. Numerosi i fatti contestati agli imputati che portarono nel 2008 agli arresti domiciliari per Gai Mattiolo e per Tabegna. Tra le varie operazioni quelle riguardanti lo sfruttamento dei marchi 'Gai Mattiolo' in Italia e all'estero.

Commentando l'esito del processo l'avvocato Domenico Leto difensore di Mattiolo ha detto: "Dopo la sentenza di oggi tutti i beni in sequestro dovranno essere restituiti. Questa decisione restituisce un po' di giustizia al mio cliente".


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