Galleria Madonna d'Appari: piastrelle, vernice fucsia, svincoli e altre idee di ripristino

Un pò di satira...

09 Agosto 2012   23:42  

Partecipazione posteriore: è questo l'originale percorso di protagonismo civico, che potrebbe trovare sperimentazione nella ricostruzione aquilana.  

L’occasione è il concorso di idee indetto per porre rimedio ai lavori di messa in sicurezza e cementificazione della (fu) bellissima e pittoresca galleria scavata nella pietra viva della Madonna d'Appari, lavori eseguiti secondo molti, ''ad organo riproduttore di Canis lupus familiaris''.

A dimostrazione che solo con la partecipazione dal basso si riescono ad innescare percorsi virtuosi di una buona e consapevole ricostruzione, già si assiste ad un vivo fermento di idee e ad un incoraggiante pullulare di proposte. Abruzzo 24ore è in grado di anticiparne alcune.  

Il signor Carmine Capazza  propone di  armonizzare il grigio e brutto cemento utilizzato per foderare la galleria con i cromatismi che segnano la lenta ma inesorabile rinascita estetica del cratere sismico aquilano, come testimoniano gli intonaci delle case già ricostruite e riabitate. E dunque, la galleria va dipinta di rosa confetto maculato, o a scelta: giallo taxi-driver, viola funerale, marrone magic-cola,  fuxia gay pride, rosso semaforo, nero-verde.

Un discorso di sistema fa invece il noto architetto David Ravanara che andando oltre la superata querelle tardo novecentesca sul materiale utilizzato, propone una rivisitazione della galleria sul modello della schizolalia post-contemporanea, decostruendo dunque la banale e scontata serialità conseguenziale dell'ingresso e dell'uscita, ridisegnando l'iter ispirandosi all'infinito circolo ermeneutico gadameriano ma anche alla feconda riflessione sul’anacoluto urbanistico.

La commissione esaminatrice, non avendo ben capito l’idea progettuale, ha contattato l'architetto Ravanara, il quale gli ha prontamente proposto suo figlio come consulente esterno.

Altre idee: il biker metallaro Tony Peloso, partendo dalla premessa che l'intervento di messa in sicurezza la galleria è un cazzotto in un occhio rispetto al santuario adiacente, propone di abbattere quell'inutile ed umida chiesetta e realizzare un comodo svincolo ad alta velocità con tanto di punto ristoro per motociclisti, ovviamente temporaneo, dove poter assaporare porchetta e birra irlandese.

Il signor Luigi Cappella propone invece di foderare l'interno della galleria con eleganti piastelle da bagno lavabili e dai colori allegri e luminosi. In allegato al progetto preventivo ha inviato anche un catalogo, una piastella omaggio e un biglietto da visita del rivenditore di piastelle da bagno Luigi Cappella& figli.

Il signor Arturo Mazzocca, agricoltore del luogo, ritiene invece di ottima fattura estetica l'intervento, ciò che lascia a desiderare, spiega, è la forma: propone pertanto di alzare e allargare un po' la galleria, prendendo a riferimento la sagoma e la dimensione della sua mietitrebbia.

Non poteva poi mancare la proposta dei costruttori: la soluzione migliore a loro dire è abbattere la grande e inutile rupe attravrso cui a fine ottocento primitivi scalpellini locali hanno scavato la galleria. E ricostruire il tutto, una volta approvate le nuove norme edilizie dalla Regione, con un aumento di cubatura del 50%, realizzando come compensazione un centinaio di parcheggi.

L'ala più eco-radical chic degli ambienti professionali propone invece di aggiungere sopra il cemento un cappotto termico in fibra di canapa, antica coltura locale, coltivata, secondo i canoni della filiera corta, in piantagioni adiacenti il santuario e lungo la valle, dove braccianti albanesi e romeni vestiti in abito tradizionale abruzzese  saluteranno i turisti e intoneranno antiche  incanate di lavoro chini e con il falcetto in mano.  

''Sicurezza prima di tutto, la vita vale più della bellezza!'' tuona il tecnico Leucio Putrella: per lui non solo va aggiunto ulteriore cemento armato, bisogna consolidare tutto il tratto di montagna con un'imponente opera di puntellamento, allestire un piccolo pronto soccorso da campo in caso di incidenti, un centro prima accoglienza in caso di evento sismico. All'ingresso del tunnel va collocato infine un metal detector,  all'uscita un posto di blocco permanente della Guardia di finanza con tanto di unità cinofile.

Restituire il luogo alla spiritualità, propone invece suora Marietta che nella sua idea progettuale allega l'agiografia della beata Rubiconda, la quale, confermano varie fonti storiche, veniva spesso in questo luogo a raccogliere la mentuccia per i ravioli. La sua idea è dunque è quella di chiudere al traffico la galleria, trasformando la provinciale in una via crucis. In prossimità del santuario va realizzato un albergo per ospitare i pellegrini, negozi di gadget , in particolare un pastificio che vende i miracolosi ravioli alla mentuccia della beata Rubiconda.

Infine una nota di colore: durante la prima riunione della commissione esaminatrice, a conferma di quanto il concorso di idee sia sentito presso il popolo locale, compare Peppino, simpatico e pittoresco vecchietto locale ha proposto di ''prendere pè nà recchia'' chi ha fatto quella ''fetenzìa'', e di fargli togliere ‘’ a schiaffatoni’‘, con scalpello e martello, tutto il cemento ''fino alla prèta che era scavato la buonanima di mio nonno''. L’irresistibile compare Peppino è stato ovviamente invitato a farsi un bicchiere di vino e si è meritato bonarie e partecipi pacche sulle spalle.

Se questa prima esperienza di partecipazione posteriore andrà come tutti ne sono certi a buon fine, allora potrà diventare un format replicabile, secondo il medesimo schema: l'ente locale con i soldi pubblici esegue un'opera obbrobriosa, chiede scusa,  mediante un concorso di idee chiede ai cittadini come porre ad essa rimedio, con ulteriore esborso di denaro pubblico.

A tal proposito la nota artistar vicina agli ambienti vaticani Elicriso Maria Farfalla è stato già contattato per realizzare a sorpresa un gigantesco obelisco in resina di rosa canina dedicato al dio dell’amore davanti la basilica di Collemaggio.

Starà poi ai cittadini decidere dove collocare definitamente il capolavoro.

Filippo Tronca

un grazie per il fotomontaggio a Raniero Pizzi


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