Geologo, inspiegabile declassamento sismico

Terremoto

16 Aprile 2009   10:33  

La città dell'Aquila, indicata dall'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia ad alta pericolosità sismica, è stata invece "inspiegabilmente" classificata nella zona due, cioé di media pericolosità, nella Carta della classificazione sismica: "Qualcuno dovrà spiegare agli abruzzesi perché". Emanuele Tondi, geologo del Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Camerino, ne ha parlato in un seminario tenuto agli studenti di Scienze geologiche sul sisma dell'Aquila. Nella Carta della pericolosità sismica, (redatta nel 2004 dall'Ingv e pubblicata nel 2005), ha spiegato, "si vede chiaramente che la zona assiale dell'Appennino, al centro della quale si trova proprio L'Aquila, è una delle zone della penisola più pericolose da un punto di vista sismico". Dalla Carta della pericolosità sismica deriva la Carta di classificazione sismica (dal 1998 di competenza regionale), strettamente correlata alle norme tecniche di costruzione in zone sismiche. Attraverso criteri stabiliti da una legge nazionale, la Carta individua quattro zone che raggruppano le diverse aree di pericolosità sismica: la zona uno (di colore viola nella Carta della pericolosità sismica) è la più pericolosa: e tutta l'area dell'Italia centrale dovrebbe figurare in zona uno. Ma, ha osservato il geologo, "inspiegabilmente, la Carta posiziona L'Aquila in zona due quando in realtà la pericolosità è elevata. Questo ha fatto sì che lì per costruire edifici siano state e vengano tuttora utilizzate le stesse norme tecniche applicate in città nelle quali il terremoto non rappresenta un grave pericolo".

 


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