Già condannato 27 anni per omicidio torna in carcere per rapina

01 Febbraio 2010   14:07  

Torna nuovamente in carcere Emidio Paolucci, 43 anni di Cepagatti (Pe), gia' condannato in primo grado dalla corte d'assise di Chieti a 27 anni di reclusione per l'omicio di Marco Di Donato (il cui corpo venne rinvenuto in avanzato stato di decomposizione il 23 aprile del 1999 a Manoppello).

Paolucci e' stato arrestato dagli agenti della squadra mobile e della Volante della Questura di Chieti con le accuse di rapina aggravata, ricettazione, resistenza, violenza e minacce a pubblico ufficiale. L'uomo, detto il macellaio, e' l'autore di una rapina messa a segno sabato sera ai danni del direttore del supermercato Conad di via Colonnetta a Chieti scalo.

I particolari dell'operazione sono stati resi noti dal dirigente della squadra mobile di Chieti, Paolo Monnanni, da quello della Volante, Katia Basilico, e dal responsabile della sezione antidroga e contrasto al crimine, Lucio D'antuono.

La rapina e' avvenuta poco prima delle 21: Paolucci, assieme ad alcuni complici, ha atteso l'uscita del direttore con l'incasso della giornata: 45mila euro. Lo ha quindi aggredito minacciandolo con un coltello strappaldogli la borsa contenente tre bussolotti con il denaro.

La scena si svolge praticamente sotto gli occhi dei poliziotti, presenti in zona con delle pattuglie in normale servizio di prevenzione. Gli agenti accorrono nel mentre Paolucci sale a bordo di una Fiat Tipo, risultata poi rubata, sulla quale si trovavano anche altri complici. Ne nasce un inseguimento al termine del quale Paolucci scende brandendo il coltello mentre i complici guadagnano la fuga a bordo della Tipo.

I poliziotti spianano le armi contro il rapinatore che a quel punto deve arrendersi. Durante la breve fuga, Paolucci e' pero' riuscito a disfarsi del coltello che non e' stato ancora ritrovato. L'auto con la quale e' complici sono fuggiti viene rinvenuta abbandonata a poche centinaia di metri dal luogo della rapina.

A bordo i malviventi hanno lasciato, forse per la fretta, uno dei tre bussolotti contenente 15mila euro. Paolucci e' ora rinchiuso nel carcere chietino di Madonna del Fretto. Tra i suoi innumerevoli precendenti, gli attentati dinamitardi compiuti a Pescara nel luglio dello scorso anno. Sarebbe lui il quarto componente la banda che fece scoppiare due ordigni facendo saltare in aria altrettante auto.

Colpito da un'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip del tribunale di Pescara, Paolucci si rese latitante ma venne arrestato dagli agenti della mobile di Chieti nell'abitazione della convivente a Chieti scalo dove si nascondeva.

Paolucci e' ritenuto personaggio estremamente pericoloso, ha sottolineato Monnanni, e non nuovo alla latitanza: gia' nel 2001 si era rifugiato in Spagna e in seguito arrestato in Belgio perche' colpito da ordinanza cautelare per una rapina.


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