Gianfranco Firriolo, mette a nudo Vinicio Capossela

Speciale Cineramnia

25 Luglio 2010   09:49  

Non era affatto facile descrivere il complesso mondo che sta dietro Vinicio Capossela, popolato di strumenti musicali animati, soltiduni e magie. Eppure Gianfranco Firriolo è riuscito nell'impresa, regalandoci un 'film racconto' perfettamente diretto, una specie di specchio dell'anima dell'artista, che viene messo a nudo in tutto e per tutto e quasi costretto a raccontare al proprio pubblico tutti i retroscena del suo ultimo album, "Da solo".

"Conosco Vinicio dal 1995 e, da allora, abbiamo cominciato a frequentarci assiduamente tanto che ora posso definirmi, simpaticamente, suo cugino. Non abbiamo mai parlato del mio lavoro, ma sapeva che di professione faccio il cameraman. Poi, un giorno mi ha chiamato a casa chiedendomi di seguirlo con una telecamera nelle varie fasi di registrazione dell'album. Nessuno di noi avrebbe, però, immaginato che sarebbe venuto fuori un prodotto del genere.".

Il pericolo di finire offuscato dall'ombra di Capossela è stato grande, ma Firriolo è riuscito ad imporre la propria idea: "Non volevo fare il solito back-stage, anche perchè non è nel personaggio di Vinicio. Abbiamo raccolto tanto materiale e, una volta tornato a casa, mi sono chiesto come avrei potuto rendere il tutto in una maniera fuori dall'ordinario, oserei dire quasi poetica. Spero di esserci riuscito.".

La missione è stata portata a termine non senza difficolta: "Ho dovuto fare tutto da solo. Non avevo troupe nè strumenti sofisticati, solo una semplice telecamera. La prima stesura è stata fatta su un pc che avevo portato con me, solo in una fase successiva sono entrato in una sala di montaggio. Tutto sommato è un bel messaggio per tutti coloro che desiderano ardentemente fare un film: al giorno d'oggi le idee contano molto più dei mezzi che si hanno.".

La cosa che più ha colpito di questa pellicola, è il modo in cui vengono raccontati gli strumenti utilizzati dall'artista, quasi come se subissero un processo di antropomorfizzazione: "Vinicio è dichiaratamente animista, per lui gli oggetti hanno una loro personalità. Ho deciso di descrivere un Capossela a 360 gradi, non limitandomi solamente a dare risalto ai suoi scritti privati, ma anche mostrando al pubblico i piccoli dettagli, persino i particolari scomodi. Ad esempio, in una scena, viene interrotto nella lettura da una citofonata, cosa che lo ha disturbato moltissimo. Quando ha saputo che l'avevo inserita nel montaggio finale siamo quasi venuti alle mani", ha confessato ridendo. "Lui aveva in testa un'idea più classica di making of, ma a me non bastava. Volevo realizzare un qualcosa che, nel bene o nel male, fosse indimenticabile.". A giudicare dall'entusiasmo del pubblico presente alla proiezione, ha centrato l'obiettivo.

Francesco Balzano


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