"Ho 22 anni. Mio padre era membro di una setta nota nel mio Paese per violenza e brutalita' e per continuare a vivere sono fuggita". La testimonianza della ragazza che chiameremo Gloria e altre storie di persecuzioni saranno l'opportunita' per ricordare la Giornata del Rifugiato che domani sara' celebrata in tutto il mondo. A Pescara sara' possibile confrontarsi con gli ospiti del centro di accoglienza LaPeDreAm, in via Stradonetto 50, che rimarra' "a porte aperte" dalle ore 19.30. I racconti saranno narrati attraverso le esperienze personali e attraverso una mostra fotografica e diventeranno possibilita' di dialogo nella cena multietnica prevista a conclusione della serata. "Gli interventi di accoglienza che realizziamo a Pescara - anticipa don Marco Pagniello, direttore della Caritas diocesana - sono finalizzati a facilitare i percorsi di inserimento socio-economico di richiedenti asilo e rifugiati". Quindici i posti ordinari, piu' 6 straordinari per donne, con o senza figli, previsti dal progetto in sinergia con il Comune di Pescara. "Nell'ultimo anno, pero' - continua Pagniello - in collaborazione con Caritas Italiana e con il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, attivo in Italia dal 2001 abbiamo accolto anche donne vittime di tratta richiedenti/beneficiarie di protezione internazionale ed umanitaria". Le necessita' sul territorio vanno ben oltre i 21 posti. "La Caritas ha ospitato negli ultimi mesi - conclude il direttore della Caritas locale - nella Cittadella dell'accoglienza, in fase emergenziale, altre 30 persone arrivate nel sud Italia con i 'barconi della speranza'".