Tre pietre commemorative, tre vite spezzate: il tributo dell'Università dell'Aquila alle vittime dell’Olocausto, un messaggio di memoria e riflessione.
“All’Aquila puoi inciampare in tre pietre. Tre nomi che raccontano il dolore di un passato da non dimenticare.” Così l’Università dell’Aquila rende omaggio alle vittime dell’Olocausto, attraverso i suoi canali social, condividendo immagini e storie delle tre pietre d’inciampo posizionate nel capoluogo tra il 2012 e il 2021. Questi piccoli blocchi, ricoperti di ottone, ricordano le persone deportate e uccise durante il nazifascismo.
La prima pietra, dedicata a Giulio Della Pergola, venne installata il 12 gennaio 2012 davanti a Palazzo Betti, in piazza Duomo. Successivamente rimossa per i lavori di restauro del palazzo, è stata ricollocata nello stesso punto nel 2018. Della Pergola, commerciante di piazza Duomo, fu arrestato il 13 gennaio 1944. Deportato ad Auschwitz con il convoglio n. 6 partito dal binario 21 della Stazione Centrale di Milano, trovò la morte in una camera a gas il 6 febbraio 1944.
Le altre due pietre si trovano in via dei Giardini, nella frazione di Roio Piano, e ricordano Annina e Luigi Santomarrone, una coppia che pagò con la vita la scelta di ospitare un prigioniero inglese. Traditi da una spia, vennero arrestati e deportati in Germania. Luigi fu internato a Dachau, dove morì il 7 febbraio 1945, mentre Annina perse la vita a Ravensbrück, il campo di concentramento femminile.
Nel post dell’Università dell’Aquila, si legge: “Oggi, nel Giorno della Memoria, ricordiamo queste vite e le tante altre spezzate dall’odio e dall’indifferenza. Esattamente ottant’anni fa, il 27 gennaio 1945, le truppe sovietiche liberarono Auschwitz, rivelando al mondo l’orrore del genocidio nazista. La memoria non è solo il ricordo di ciò che è stato, ma un impegno attivo nel presente.”
Il messaggio si chiude con un invito alla riflessione: “Inciampare in queste pietre significa fermarsi, pensare e scegliere di non voltarsi mai dall’altra parte. La memoria è una responsabilità collettiva.”
Questo tributo si unisce alle molte iniziative che, in tutta Italia, commemorano il dramma dell’Olocausto, sottolineando l’importanza di non dimenticare affinché tragedie simili non si ripetano.