Giovani e adulti: come cambia il rapporto con internet

10 Agosto 2017   08:25  

La società è sempre il frutto di uno scontro generazionale: giovani e adulti, infatti, si trovano ad ogni momento di passaggio storico a confrontarsi con tendenze ed abitudini spesso agli antipodi. Quando poi parliamo delle ultime generazioni, la spaccatura è ancora più netta e vistosa, soprattutto perché le tecnologie sono cambiate in modo repentino nel giro di pochissimi anni: cosa che ha naturalmente portato ad una differenza notevole in termini di routine quotidiane. Inoltre, dato che è stato Internet l’invenzione più radicale di questo secolo, è altrettanto normale che le maggiori differenze generazionali vengano registrate proprio in termini di abitudini di accesso alla rete e di conseguenza di navigazione.

Giovani VS adulti: come viene usato Internet?

Sul fatto che le nuove generazioni usino Internet in modo più massiccio rispetto agli adulti, non c’è nemmeno bisogno di approfondire né di specificare la questione, dato che appare abbastanza ovvia. Ma l’aspetto interessante non è tanto il quanto, ma il come: i giovani accedono sempre più spesso da smartphone e tablet, mentre la fascia over-40 ancora oggi accede a Internet tramite i classici computer desktop. Non è un caso che oggi esistano operatori come Kenamobile, che hanno studiato delle offerte per  mobile indirizzate ad un’utenza giovanile, ed in generale a chi ha l’esigenza di sfruttare soprattutto la connessione dati. Ciò che fa ampiamente la differenza, fra le due generazioni, è dunque il mezzo.

Giovani dipendenti da smartphone? Un luogo comune

Questo boom in termini di utilizzo da smartphone, soprattutto per la fascia di italiani dai 18 anni ai 25 anni, ha spesso creato un luogo comune davvero fuorviante: non sono pochi gli esperti che parlano di quanto i giovani siano oggi dipendenti dai device mobile, quando in realtà la situazione è diversa. Secondo la ricerca effettuata da Uniplaces, infatti, i giovani italiani sono ben al di sotto delle dipendenze da smartphone registrate in Europa, al punto da occupare solo l’ultimo gradino di questa classifica a dire il vero poco meritoria. La maggior parte dei ragazzi nel nostro Paese, infatti, riesce a fare a meno del proprio cellulare anche per tutta la giornata, nel 53% dei casi. I “dipendenti” dalle nuove tecnologie riguardano solo il 24% dei giovani italiani, i quali hanno dichiarato di non poter rinunciare allo smartphone per nessun motivo.

Su Internet gli adulti si riscoprono adolescenti

Sarà per la protezione fornita dal monitor del computer, per il presunto anonimato o per la tendenza ad aprirsi sui social, ma gli adulti – su Internet – è come se scoprissero una seconda adolescenza, deresponsabilizzandosi e dunque cedendo ad alcuni dei “vizi” propri dei ragazzi, come i discorsi senza cognizione di causa, i flames e via discorrendo. Non sono pochi gli esperti di comunicazione e di sociologia che hanno determinato questo comportamento: scrittori come Umberto Eco identificano oggi la “massa degli imbecilli” proprio con l’utilizzo dei social, mentre ha fatto scalpore il termine “webete” usato da Enrico Mentana, tanto da essere stata eletta parola dell’anno. Andando oltre alle coloriture date a questo fenomeno, è abbastanza evidente che l’adulto, sui social, tenda a perdere il controllo più facilmente.


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