''Giovani, tornate a pascolare le pecore!''

Parco Gran Sasso: progetto ''Pastori e pastori''

09 Settembre 2008   13:09  

Castel del Monte e dintorni, da secoli terra di greggi e transumanza, la cui memoria resta viva nelle rime di Francesco Giuliani, poeta pastore. Un paese  che ancora oggi ha nei pregiati pecorini una risorsa. Un paese che come tanti nell'appenino montano, deve rafforzare la sua vocazione economica per evitare lo spopolamento. E a Casteldemonte il parco nazionale gran sasso monti della Laga, insieme a Slow food, ha organizzato una tavola rotonda dal titolo "I giovani e la pastorizia", che rientra  nel progetto "Pastori e pastori", finalizzato a far incontrare i giovani pastori abruzzesi con i loro colleghi sardi, in particolare quelli dei presidi del pecorino di Farindola e del canestrato di Casteldelmonte con quelli del presidio del fiore sardo.  
Un gemellaggio in nome della pecora, della capra e dei loro derivati non casuale: la Sardegna è il maggior produttore nazionale di latte ovino e caprino, ma negli ultimi anni anche lì il settore zootecnico rischia la crisi, per mancanza di nuove leve che raccolgano il testimone, o meglio l'avellano, dai loro padri. La pastorizia, si è invece dimostrato nella tavola rotonda, può essere una concreta opportunità di lavoro e di carriera per tanti giovani, senz'altro più sicura e gratificante anche dal punto di vista economico, di tanti lavoretti precari, sottopagati e spesso in nero. Ma per ridare nuova linfa al settore occorrono investimenti e strategie politiche efficaci e coordinate, una sfida che il Parco, ha sottolineato il neo commissario Giandonato Morra, raccoglierà con la massima determinazione. Al nostro microfono il presidente di Slow food Abruzzo Raffale Cavallo e di slow food Sardegna Anna Sulis.

FT


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