Giro d'Italia. I tre giorni che decidono la corsa rosa

24 Maggio 2018   13:13  

È tutto pronto per le ultime battute del Giro d'Italia. Un giro che si deciderà sulle strade di Piemonte e Valle d'Aosta tra giovedì 24 e sabato 26 maggio prima della passerella finale nella capitale. Saranno tre giornate in cui il britannico Simon Yates si dovrà guardare soprattutto dagli assalti dell'olandese Tom Dumoulin, mentre a tenere vive le speranze italiche c'è Domenico Pozzovivo, seppur nettamente più staccato dal leader. 

Si comincia con l'arrivo in salita a Prato Nevoso dopo 196 km. La prima parte è in pianura poi l'arrivo in quota con un dislivello di 1000 metri in appena 13 chilometri. La prima ascesa di una tre giorni tremenda non solo per gli uomini di classifica ma anche per chi lavora nelle retrovie per i propri capitani. Una prima sfida che metterà a dura prova le gambe dei corridori dopo due settimane e mezzo di Giro. La salita di Prato Nevoso è pedalabile anche per i cosiddetti non-scalatori, si può stare a ruota ma arrivando proprio nel finale potrebbe far male e potrebbe permettere a chi non fa classifica di tentare la sortita di giornata. Una tappa in cui dovrebbe succedere poco o nulla fino agli ultimi 15 km. Pendenza media del 7% con punte fino a 12. Sarà difficile fare selezione anche perché la strada è larga ed è più facile controllare. L'antipasto è comunque ricco in vista di venerdì 25 e sabato 26 maggio.

Quella di venerdì è in assoluto la tappa più attesa, la 19esima, 186 chilometri dalla Reggia di Venaria a Bardonecchia, dopo le salite del Colle del Lys, del Colle delle Finestre - dove sono state appena ultimate le operazioni di rimozione della neve dalla strada -, della Cima Coppi e del Sestriere. È il settimo arrivo in salita di questa edizione della corsa rosa, anche se l'ascesa più dura è lontana una settantina di chilometri dal traguardo e questo potrebbe permettere a chi si stacca di provare a rientrare. Gli esperti dicono che chi vorrà attaccare dovrà provare a farlo da lontano, magari proprio dal Lys, un colle di seconda categoria la cui ascesa misura 13,8 km. È  a Susa che comincia il "terribile" Colle delle Finestre che, con i suoi 2.178 metri di altezza, è la Cima Coppi di questa edizione.: 18.5 km con un dislivello di 1.694 metri e soprattutto gli ultimi 9 sterrati, da ciclismo epico, con pendenza media del 9.2% e picchi del 14. Un totale di 45 tornanti e anche questi danno una grossa mano a far male. Al traguardo si arriva dopo aver affrontato lo Jaffereau, difficile ma non impossibile per un totale di 7km con 9% di pendenza media e nuovamente picchi al 14%.

Gli ultimi assalti avverranno sabato con la ventesima tappa: si lascerà la Valsusa per arrivare nel Canavese e poi alla valle della Dora Riparia. Quindi dalla zona di Ivrea la corsa farà il suo ingresso in Valle d'Aosta. Un classico tappone alpino con 4000 metri di dislivello tutti concentrati negli ultimi 90 km e soprattutto tre salite – tutte di 1ª categoria – per un totale di oltre 50 chilometri di ascesa: il primo è il Col Tzecore lungo 16 km con una pendenza media del 7.7%, a 1.623 metri di altezza e 1.234 metri di dislivello. A seguire il Col Saint Pantaléon di 16.5 km, con pendenza media del 7.2% e massima del 12%, arrivo in quota a 1.684 metri e dislivello di 1.184 metri. A chiudere la salita di Cervinia con il traguardo posto a 2.001 metri, dislivello di 959 metri, lunghezza di 18.2 km e una pendenza media più dolce del 5.3% ma con strappi al 12%.

Dopo tanta fatica, ecco il momento della festa per tutti. Domenica 27 maggio gli ultimi 115 km tra le strade di Roma. Un percorso cittadino vallonato di 11 km e qualcosa da ripetere 10 volte. Roma, le sue bellezze e i suoi colli concederanno al Giro una passerella incantevole e anche tanto spettacolo perché vincere nell'ultima tappa diventa un sogno per tutti, soprattutto passisti e velocisti.

Alla vigilia dell'ultimo trittico alpino, secondo i siti di scommesse che hanno seguito la competizione, il favorito per la vittoria finale resta ancora Simon Yates. Fino ad ora, l’inglese ha dominato un po’ a sorpresa questa edizione del Giro, conquistando persino la maglia rosa indossata dai migliori. Mancano ancora pochi giorni per scoprire se Yates si confermerà padrone della corsa al rush finale.


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