Giunta KO, sanità commissariata

Sanitopoli

20 Luglio 2008   08:05  
Per la Regione Abruzzo la prossima settimana sarà il momento della verità anche sul fronte dei debiti della sanità, proprio quella sanità che ha decapitato la Giunta regionale, facendo finire in carcere l'ex presidente Ottaviano Del Turco, due assessori e altri politici: le avvisaglie del commissariamento ed un conseguente aumento forzoso di tasse, già al massimo per una precedente lievitazione dei conti in rosso dell'Abruzzo (tra le sei regioni 'canaglia') si sono avute oggi con l'annuncio del commissariamento da parte del ministro del Welfare, Maurizio Sacconi. Pronta la reazione sdegnata del presidente vicario, Enrico Paolini, che appena ieri aveva parlato con il ministro chiedendo un incontro nel quale presentare la richiesta di "trattamento" particolare, non per avere sconti, ma per la particolare condizione di emergenza istituzionale di una regione prossima alle elezioni e in grado di portare avanti l'ordinaria amministrazione. Una telefonata chiarificatrice nel pomeriggio tra i due ha scongiurato il pericolo imminente, ma la prossima settimana sarà decisivo il vertice politico strappato da Paolini e la riunione di martedì a Roma del tavolo di monitoraggio sul piano di rientro del deficit della sanità concordato tra Regione e Governo nei mesi scorsi quando neppure il più acerrimo nemico dell'ex presidente Del Turco avrebbe immaginato un epilogo del genere. In riferimento alle priorità da risolvere nel programma di ordinaria amministrazione del Consiglio, lunedì la maggioranza di centrosinistra farà un incontro specifico: sanità, variazione di bilancio, fondi Fas e fondi europei, verticalizzazioni e stabilizzazioni del personale faranno parte della lista. Le forze politiche della maggioranza di centrosinistra e di centrodestra, oltre che al futuro prossimo della Regione, man mano che viene smaltito lo choc della bufera giudiziaria, stanno entrando nel merito delle candidature: in queste ore si parla soprattutto di candidati alla presidenza anche se dalla numerose riunioni non emergono nomi. Comunque, soprattutto se si voterà in novembre come chiedono trasversalmente Fi ed An, tra le opposizioni, e Prc e Pdci nella maggioranza, non è che ci sia molto tempo per decidere. L'altra ipotesi - alla quale è favorevole il Pd, per avere più tempo per risolvere le emergenze - è a primavera, in concomitanza con le elezioni provinciali ed europee. Sulle candidature oggi ha animato la discussione il Prc: secondo il segretario regionale, Marco Gelmini, il Pd ha bisogno di un forte rinnovamento e quindi non può scegliere il candidato. Gelmini ha auspicato che si inverta l'orientamento della Regione sul Centro olii di Ortona (Chieti) e su Abruzzo Engineering, società per azioni controllata dalla Regione che vede la presenza come partner industriale di Finmeccanica, due cavalli di battaglia del presidente Del Turco. Tra i papabili del centrosinistra spunta il sindaco dell' Aquila, Massimo Cialente, ex Sd, appena entrato nel Pd. Gli altri nomi emersi finora sono lo stesso Paolini e il sindaco di Pescara e segretario del Pd, Luciano D'Alfonso, che però è indagato dalla Procura di Pescara. Il centrodestra si è riunito oggi: i nomi più gettonati sono quelli del senatore e coordinatore regionale di An, Fabrizio Di Stefano, i parlamentari Filippo Piccone e Maurizio Scelli, entrambi di Fi, e il sindaco di Teramo, Gianni Chiodi. Legato alle candidature verrà fuori nei prossimi giorni il dibattito sulla legge anti-sindaci che in extremis impedì nel 2005 la candidatura di D'Alfonso. Quella norma che Del Turco più volte ha detto di voler abrogare, taglia fuori buona parte delle classe dirigente prevedendo le dimissioni per sindaci ed amministratori di società ed enti regionali intenzionati a candidarsi. Tra le questioni sul tappeto è irrisolta quella legata a chi sarà tra il presidente vicario Paolini o l'ex presidente Del Turco che secondo lo Statuto rimane in carica nonostante le dimissioni, ad indire la data delle elezioni. (ANSA)

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