Giunta in manette: grazie anche all'imprenditore della sanità

Angelini sarebbe stato determinante nelle indagini

14 Luglio 2008   10:57  
Alla base dei dieci arresti (con i 25 indagati le persone coinvolte sono in tutto 35) ci sarebbe la collaborazione importante di uno degli indagati, l'imprenditore della sanità, Vincenzo Angelini, amministratore della casa di cura Villa Pini d'Abruzzo di Chieti e proprietario della Sanatrix dell'Aquila, danneggiato dalla concussione: grazie all'aiuto fornito nelle indagini, nei suoi confronti il Gip, Maria Michela Di Fine, non ha ritenuto di disporre la misura cautelare richiesta dal pool della Procura, coordinato dal procuratore capo Nicola Trifuoggi. Vi è un'altra inchiesta della magistratura riguardante il pagamento - ritenuto non dovuto - di 14 milioni di euro dalla Regione al gruppo imprenditoriale di Angelini attraverso la Deutsche Bank per debiti contratti per le prestazioni fornite. Nell'ambito dell'inchiesta sui fondi gestiti dalla Fira Angelini era stato indagato per truffa: sue società, con sede a Torrevecchia Teatina (Chieti), avevano ricevuto 300 mila euro dalla Fira durante la gestione di Giancarlo Masciarelli, denaro proveniente dai fondi Docup relativo all'aggiornamento tecnologico ed informatico. Due degli arrestati oggi erano stati dipendenti di Angelini: Camillo Cesarone, che era anche sindacalista Uil poi eletto al Consiglio regionale, e Gianluca Zelli. Secondo quanto si è appreso Angelini avrebbe interrotto il rapporto di lavoro con i due qualche mese fa.

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