L'onda lunga del terremoto politico scatenato dal responso delle urne investe la Regione Abruzzo e la sua maggioranza di centro sinistra. Il presidente Ottaviano Del Turco è pronto ad un rimpasto di giunta, che ha l'obiettivo di rilanciare l'azione di governo, ma ancor prima si sente la necessità di ridistribure i posti in giunta tenendo conto dei mutati equilibri politici. Va inoltre rimpiazzato l'assessore ai trasporti Tommaso Ginoble, neo parlamentare del Partito democratico.
A tremare sono dunque in primo luogo le poltrone dei tre assessori espressione della Sinistra arcobaleno, reduce anche in Abruzzo da un tracollo elettorale. In particolare quella di Franco Caramanico, che potrebbe pagare la sua scelta di restare nel guado, essendosi infatti allontanato dalla Sinistra arcobaleno senza però aderire al Pd. A tal proposito il segretario di Rifondazione Comunista Marco Gelmini ha eloquentemente affermato: “Caramanico non è un nostro rappresentante e può tornare a fare il consigliere”.
Al contrario l'Italia dei valori si presenta al giro di boa forte di un eccellente risultato elettorale, con consensi al 7% e due parlamentari eletti. ed ora un posto in Giunta sembra essere cosa fatta, essendo stato posto come condizione per l'alleanza elettorale con il Pd. Ieri Del Turco ha incontrato il neo senatore Alfonso Mascitelli, e non solo per fagli gli auguri. In poll- position per l'Idv Augusto Di Stanislao, ma l'ultima parola spetta ad Antonio Di Pietro. Altro nome forte, almeno in base al toto-nomi che impazza in queste ore, è quello di Donato Di Matteo, che però non sarebbe intenzionato a lasciare la presidenza del Cram. Potrebbe ripensarci solo per la delega alla Sanità, ma l'attuale assessore Mazzocca è uno degli irremovibili.
Determinante sarà per gli esiti del rimpasto il gradimento del riconfermato sindaco di Pescara e segretario regionale del Pd Luciano D' Alfonso, che in questi giorni non facili per il centro sinistra abruzzese è forse l'unico che può davvero cantare vittoria.
FT
