Gli abruzzesi in Italia e nel mondo parlano del terremoto

Lontano dagli occhi ma non dal cuore

08 Aprile 2009   11:53  
Lontano dagli occhi ma di certo non dal cuore. Così si possono sintetizzare le posizioni dei tanti abruzzesi, 'famosi' e non, sparsi in tutta Italia e in tutto il mondo.
Dacia Maraini, scrittrice nata a Fiesole, ma abruzzese di adozione, nello spirito di questa Regione, fa leva molto sullo spirito forte degli abitanti dei luoghi terremotati: ''Gli abruzzesi hanno tanti difetti, ma certo non manca loro il coraggio. Sono sicura che anche da questa nuova tragedia gli abruzzesi, che vivono in una terra martoriata dai terremoti, ne usciranno piu' forti. Una forza che prendera' ancora maggior vigore dalla grande solidarieta' degli italiani che si e' gia' messa in moto''. E' in occasioni drammatiche come questa che ogni tanto la natura ci ricorda che la nostra idea di dominare la natura stessa e' un'illusione. Senza contare, poi, che noi, in taluni casi, facciamo di tutto per peggiorare la situazione".
Bruno Vespa, storico conduttore di "Porta a Porta", ricorda come sia stata dura fare uno speciale della sua trasmissione, e vedere la città natale, L'Aquila, cadere a pezzi minuto dopo minuto: "La diretta più difficile? Cercare di non piangere parlando della mia città", ha affermato.
Anche Franco Marini, ex Presidente del Senato, conta sullo spirito indomito dei suoi corregionali, ma cade nella malinconia quando ripensa al suo paesino (San Pio delle Camere), pesantemente danneggiato dal sisma: "Di una cosa sono convinto: gli abruzzesi hanno carattere, sapranno reagire. Quanto a me, sono profondamente coinvolto, toccato da tanti ricordi. So che è crollata la Torre medicea di Santo Stefano di Sessanio. La vedevo svettare da lontano, quando, d’inverno, andavo a sciare e mi arrampicavo fin lassù d’estate, con il fiato sospeso, a guardare quanto era bella la mia terra"
Raffaele Bonanni, sindacalista di Bomba, punta il dito sulle costruzioni abruzzesi, assolutamente inadatte per essere collocate in una zona ad alto rischio sismico: "Spero ci sia una discussione forte e puntuale sui temi della sicurezza delle abitazioni in zone sismiche, temi che non possono essere affrontati solo in occasione di eventi straordinari. Le norme sulla sicurezza ci sono gia' dal 1980 ma molti le disapplicano. Occorre ci sia piu' rigore da parte degli enti locali e delle altre istituzioni preposte alla verifica della condizione del patrimonio abitativo. E' veramente incredibile pensare che, nonostante l'Italia sia fra i paesi a maggiore rischio sismico e siamo ancora a discutere sulle cause di eventi come quello di ieri".
Gianni Letta, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, punta sul suo orgoglio di abruzzese doc per superare questo momento così difficilie: "Oggi, piu' che mai, mi sento abruzzese. Abruzzese due volte. Sono nato ad Avezzano e, sin da bambino sono cresciuto con la terribile 'favola' del terremoto. Piu' tardi, ragazzo alle prime armi del giornalismo, provavo a riordinare e scrivere il racconto dei vecchi sul terremoto del 13 gennaio 1915 che distrusse la mia citta'. Una sola casetta, nei pressi della ferrovia, rimase allora in piedi. Oggi, quasi cent'anni dopo, la terra e' tornata a tremare in maniera rovinosa. Citta', paesi, borghi antichi, monumenti, chiese e conventi distrutti nel silenzio della notte. Ed ha colpito il simbolo stesso della regione, la bella e amatissima citta' de L'Aquila. Conosco la gente d'Abruzzo. In momenti come questi vale piu' che mai quella espressione antica e forse abusata, ma profondamente vera che vuole gli abruzzesi 'forti e gentili'. Forti di fronte al dolore e alla sofferenza, gentili nella solidarieta' e nello slancio verso chi ha bisogno. Lo Stato, il Governo, sara' al loro fianco con tutte le strutture di cui dispone. Ma, soprattutto, con il cuore e l'impegno di tutti gli uomini delle Istituzioni".
Ma, come dicevamo, non sono solo gli abruzzesi 'famosi', ad esprimere la loro solidarietà a tutte le vittime di questa tremenda onda sismica. Anche, e soprattutto, gli abruzzesi nel mondo mandano messaggi di vicinanza ed amore, attraverso i vari gruppi a loro dedicati su facebook.
"Carissimi abruzzesi nel mondo. Questo è stato un giorno davvero triste. Dobbiamo aiutare la nostra Regione non solo con il cuore e preghiere ma forse con un piccolo contributo (ecconomico) da parte nostra per i feriti. Alcune persone sono rimasti senza la famiglia, senza la casa..", scrive Silvana López Milani. Anche il Brasile è vicino, grazie ad internet, e Rafael Petrocco lascia la sua testimonianza d'affetto "Carissimi, Ho da poco appreso le notizie sul terremoto in Abruzzo e sono sotto shock. Vi scrivo per sapere come stanno le vostre famiglie e dirvi che vi sono vicino. Un abbraccio fortissimo". Commovente, poi, il messaggio dalla lontana Australia di Ivan Londini Agnelli: "Come il terremoto... le brutte notizie giungono nel pieno della notte. I miei cugini Paolo, vittoria e la loro figlia Valentina sono rimaste vittime del crollo della loro casa in seguito al terremoto. Spero di cuore che le brutte notizie siano finite per ognuno di noi.". In un italiano un pò stentato, ma comprensibilissimo, anche l'italo-argentino Carlos Luccitti, ci dimostra la vicinanza di tutti i nostri emigrati: "Scuzi, scribo un po in spagnolo. En Argentina estamos muy consternados por lo que sucede en Abruzzo. I nostri paesi, Antrosano, Massa d´albe e Avezzano, sono troppo vicini a questo terremoto, siamo un po triste, e di cualquna maniera ci spallegiamo a tutti. Forza!".
L'Abruzzo deve ripartire da se stesso.

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