Gli ambientalisti sulmonesi scrivano al sindaco di Roccacasale

23 Aprile 2012   10:17  

Un gruppo di cittadini ambientalisti di Sulmona scrive una lettera al sindaco di Roccacasale. Di seguito la pubblichiamo per intero.

Sig. Sindaco,

abbiamo appreso dagli organi di informazione che, grazie ai Suoi "buoni uffici politici", il Comune di Roccacasale ha ottenuto l'assegnazione di un milione di euro  per la mitigazione del rischio idrogeologico, rischio che costituisce, purtroppo, non una variabile occasionale ma piuttosto una dominante strutturale del sistema naturalistico e territoriale del nostro Paese, come insegnano anche le vicende recenti della Toscana e della Liguria.

La notizia non può che farci piacere perché uno dei compiti principali dei pubblici amministratori é quello di migliorare la sicurezza e quindi la vivibilità del proprio territorio.

E' questa la più importante opera pubblica di cui c'é bisogno per ridurre ogni tipo di rischio perché, nel nostro Paese, le calamità idrogeologiche hanno costituito – dopo i terremoti – gli eventi che hanno ciclicamente causato il maggior numero di vittime e danni.

Ma sarebbe fortemente illogico se da un lato ci si preoccupasse di elevare il livello di sicurezza  dei propri concittadini e dall'altro non si facesse nulla per impedire interventi che espongono i cittadini stessi ad ulteriori  e gravi rischi.

Forse siamo stati disattenti, ma a noi non risulta che Lei si sia mai pronunciato in merito al grande metanodotto Sulmona-Foligno, né che l'Amministrazione da Lei guidata, a differenza degli altri Comuni della Valle Peligna, abbia espresso la propria contrarietà alla devastante e pericolosa opera progettata dalla Snam.

Eppure il Comune di Roccacasale, al pari degli altri Comuni, anzi più degli altri, é  coinvolto nel problema: l’elevata sismicità del percorso scelto dalla Snam che comprende anche la nostra area con Roccacasale, é stata la ragione più importante che ha indotto sia la Commissione Ambiente della Camera dei Deputati che il Consiglio Regionale dell'Abruzzo, a chiedere lo spostamento del tracciato del metanodotto fuori dalla dorsale appenninica.

E’ noto che i metanodotti sono infrastrutture molto pericolose e collocarli in territori  a forte rischio sismico non é una scelta rassicurante: in quest'area, peraltro, il metanodotto passerebbe molto vicino alla zona commerciale di Roccacasale, frequentata abitualmente da molte persone, la cui incolumità verrebbe messa in pericolo. Questo perché i metanodotti possono esplodere, come é avvenuto a Tarsia, in Calabria, l'11 febbraio 2010 a causa di uno smottamento di terreno, o come é avvenuto a Tresana, in provincia di Massa-Carrara, il 18 gennaio scorso, a causa di un incidente sul lavoro. In questo secondo caso vi sono stati feriti molto gravi e le abitazioni, situate nell’arco di un ampio raggio,  sono andate completamente distrutte. Per fortuna, in quel momento, gli abitanti non erano in casa.

Va aggiunto che una simile opera, proprio per le sue dimensioni (condotta di un metro e 20 cm di diametro, posata a cinque metri di profondità), avrà un impatto notevole sulla nostra già agonizzante economia agricola, nonché  sull'assetto idrogeologico del nostro territorio.

Proprio nel  Suo Comune il metanodotto  attraverserebbe sia la statale 17 che il fiume Sagittario che la ferrovia Pescara-Sulmona, in un'area che é classificata dalla Regione ad altissimo rischio idrogeologico.

Saremmo molto lieti di conoscere al riguardo, la Sua opinione e quella dell'Amministrazione comunale da Lei diretta e saremmo ancora più lieti di poter contare sui Suoi "buoni uffici politici" per rafforzare una battaglia democratica e civile che i cittadini e i pubblici amministratori stanno combattendo da più di quattro anni per impedire l'asservimento del nostro territorio a ben individuati potentati economici, i quali ne ricaverebbero enormi profitti, mentre tutti i danni e tutti i rischi verrebbero scaricati, in spregio ad ogni principio democratico, sui cittadini. 


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