Gli artigiani: è crisi nera, la Regione faccia qualcosa

13 Ottobre 2008   18:57  

Sono 228 in meno rispetto al 2007 le aziende artigiane iscritte alle Camere di Commercio abruzzesi nel primo semestre 2008, segno di una crisi che, secondo la Cna regionale, è la peggiore degli ultimi nove anni.

Per risollevare il comparto, che copre il 13% del Pil abruzzese con il 17% degli occupati, il Consiglio regionale deve approvare subito il testo di legge che riforma l'attuale, del 1996: lo sollecita il direttore della Cna, Graziano Di Costanzo. Al di là della crisi internazionale che indubbiamente ha il suo peso, in Abruzzo, secondo il presidente della Cna, Franco Cambi, l'origine del saldo negativo delle imprese artigiane va ricercato in particolare nella brusca frenata registrata nel settore delle costruzioni, trainante fino al 2007 per l'Abruzzo: la crescita, di 286 unità del 2007, quest'anno si è fermata a 32, con soli 801 iscritti a fronte di 769 cancellati.

I settori produttivi con la performance negativa peggiore sono trasporti, riparazione dei beni personali, manutenzione dei veicoli, metalmeccanica, legno, tessile-abbigliamento, alimentari. La forma societaria più penalizzata è la ditta individuale, le province dove la flessione è stata più significativa sono quelle dell'Aquila e di Teramo. A completare il quadro, che Cambi e Di Costanzo, in conferenza stampa a Pescara, hanno definito estremamente preoccupante, si colloca la tassazione che opprime i piccoli imprenditori abruzzesi, rendendoli meno competitivi rispetto a regioni limitrofe come le Marche: "basti pensare all'incidenza dell'Irap - sottolinea Di Costanzo - che da noi è 5,25 contro il 3,75 delle Marche dove peraltro è differenziata".
Si rivela, quindi, urgente offrire a chi opera nell'artigianato - le imprese in Abruzzo sono 32.296 - strumenti di gestione dell'impresa adeguati ai tempi e alle mutate condizioni socio-economiche. "Il testo di legge di riforma, concertato con le principali sigle di settore - ha dichiarato Di Costanzo - è di fatto insabbiato per il veto opposto dalle forze politiche di centrodestra. Ma il Consiglio ha i numeri, la competenza e la legittimità per approvarla subito". Tra i punti innovativi della legge, la "sburocratizzazione" delle procedure per l'avvio di una nuova impresa, la razionalizzazione (quindi la riduzione numerica) dei consorzi fidi e di garanzia, l'attivazione di strumenti di aiuto nella trasmissione d'impresa (quando il titolare non ha figli ai quali trasferire l'attività) e nello start-up, la creazione di un disciplinare per l'artigianato artistico che consenta il recupero di antichi mestieri e tradizioni e diventi così anche veicolo di promozione turistica della regione.

 


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