Gli eurodeputati del Pd: "Zona franca tutt'altro che scontata. Puntiamo sul de minimis"

Cominciamo con una buona notizia: sarebbe stato risolto il problema delle dodici rate delle tasse richieste dall'Inps ai terremotati del cratere in una unica soluzione entro la fine dell'anno, per effetto di una interpretazione della Legge di Stabilità. Ne ha dato notizia il commissario alla ricostruzione, Gianni Chiodi a seguito di un incontro chiarificator con Attilio Befera, direttore generale dell'Agenzia delle Entrate. Tornerà dunque tutto secondo l'interpretazione già data da altri enti come l'Inail: i contributi previdenziali, così come le imposte sulle persone fisiche arretrate e sospese dopo il sisma si restituiranno in 120 rate e abbattute del 60 per cento a partire dal 1° gennaio 2012.

Incerto invece e fonte di polemiche l'iter per il riconoscimento da parte della Commissione europea nel cratere sismico aquilano della zona franca, ovvero di un insieme di forti misure a sostegno dell'economia. Il 29 novembre sindaco e consiglieri comunali aquilani andranno a Bruxelles per perorare la causa. Oggi nel capoluogo sono arrivati gli eurodeputati del Partito democratico David Sassoli e Gianni Pittella. Che rivelano: ''Solo ieri, 23 novembre, sono giunte alla commissione europea le integrazioni richieste nelle scorse settimane dopo che erano state sollevate delle riserve non di natura politica ma tecnico-regolamentari sulla possibilità di concedere la zona franca. E falso dire come fanno certi esponenti politici del centrodestra aquilano – aggiungono gli esponenti del Pd – che la zona franca è cosa praticamente fatta ''. E si aggiunge con il senno di poi: meglio sarebbe stato chiedere al governo immediate misure a sostegno dell'economia terremotata, che non hanno bisogno di autorizzazione dall’Europa. Come ad esempio il cosiddetto regime ‘de minimis’, che avrebbe significato sgravi fino a 200 mila euro in tre anni per le piccole e medie imprese.

F.T.

immagini e montaggio Marialaura Carducci