Gli stranieri in Abruzzo: il rapporto migrantes della Caritas
Per la maggior parte dei casi si tratta di albanesi, romeni, cinesi e marocchini che lavorano prevalentemente sulla costa e nella Val Vibrata.
E' questa la fotografia sulla presenza degli immigrati nel teramano emersa dal dossier statistico sull'immigrazione della Caritas Migrantes, presentato ieri a Teramo, alla facoltà di Scienze della comunicazione. A parlarne c'erano il vescovo, monsignor Michele Seccia, Gino Mecca, direttore dell'Ufficio diocesano per le comunicazioni sociali, padre Gianromano Gnesotto, direttore nazionale Migrantes, il professor Luigi Gaffuri, Floriana Gesmunolo, dirigente dell'ufficio immigrazione della questura di Teramo e Patrik Goubadia, responsabile regionale Cgil Immigrazione.
Nel quadro regionale, che fa registrare una crescita della presenza di immigrati dell'8,7% su un totale di 75mila residenti stranieri in Abruzzo a fine 2009, è proprio la provincia di Teramo a detenere il primato nell'accoglienza dei migranti. Sono 22.937 quelli residenti a fronte dei 20.260 dell'Aquila, dei 18.260 di Chieti e dei 14.280 di Pescara.
Il primo posto in Abruzzo è relativo anche al numero di immigrati occupati che nel Teramano sono 18.876 a fronte dei 17.069 di Chieti, dei 15.210 dell'Aquila e dei 13.060 di Pescara.
La provincia di Teramo si conferma dunque terra di accoglienza, con una maggior presenza di albanesi, romeni, cinesi, marocchini impiegati in prevalenza nei Comuni di Martinsicuro, Alba Adriatica e Sant'Egidio.
Le località della costa accolgono il 40% del totale degli immigrati residenti, con una grande comunità di albanesi, cinesi e marocchini che vive tra Martinsicuro, Alba e Tortoreto e un'altra buona fetta di romeni e albanesi residenti invece tra Roseto, Silvi e Pineto.
I dati generali parlano poi di aumento delle presenze degli immigrati in provincia del 9,6%, con il 52,7% di donne e il 21.6% di minori e di un incremento significativo anche delle rimesse - cioè dei soldi rimandati dagli immigrati nei paesi di origine - che supera il 18%. Un altro dato che mette il teramano al primo posto tra le quattro province abruzzesi.
