Goletta Verde attracca a Pescara per evidenziare i problemi dei sistemi di depurazione sulla costa

Ha fatto tappa a Pescara Goletta Verde, l'imbarcazione di Legambiente che ogni estate circumnaviga la penisola italiana per diffondere il proprio messaggio ambientalista ed allertare cittadini ed istituzioni circa lo stato di salute dei vari territori costieri del nostro Paese.

Dopo anni in cui non é stato possibile, a causa dell'interramento del porto canale, la goletta di Legambiente é potuta tornare ad attraccare a Pescara, per illustrare i dati sulla depurazione lungo la costa abruzzese raccolti tramite il monitoraggio delle foci di nove corsi d'acqua e promuovere un tavolo di lavoro con le istituzioni e le principali associazioni di categoria per far fronte alla questione.

L'incontro si é svolto a bordo della stessa imbarcazione, ed ha visto la partecipazione, oltre che del presidente regionale di Legambiente Angelo Di Matteo e del responsabile scientifico Giorgio Zampetti, anche dell'assessore regionale al Turismo Mauro Di Dalmazio, del comandante della Capitaneria di Porto di Pescara Luciano Pozzolano, del responsabile nazionale di Cna Balneatori Cristiano Tomei e del presidente della Confcommercio-Sib Abruzzo Riccardo Padovano.

"Il nostro lavoro di monitoraggio delle coste italiane é partito anche quest'anno dal Friuli, per arrivare poi sino in Toscana", ha esordito Zampetti, "e riguardo alla situazione della costa abruzzese, partendo dall'analisi di precisi parametri biologici presenti nelle foci dei nove corsi d'acqua monitorati, abbiamo riscontrato in tali punti una percentuale di componenete batterica elevata, segno che la depurazione nei tratti interessati é carente, oppure addiruttura che gli scarichi non vengono trattati. Dei nove corsi d'acqua analizzati, infatti, ben sette risultano inquinati o fortemente inquinati".

In Provincia di Teramo la foce del Vibrata, il punto di scarico della spiaggia sul Lungomare Zara di Giulianova, la foce del corrente Calvano a Pineto risultano fortemente inquinati, mentre la spiaggia delle frazione Borsacchio di Roseto risulta entro i limiti di  legge. A Pescara, la spiaggia su via Balillla rispetta i limiti di legge, mentre la foce del fosso Vallelunga risulta fortemente inquinata. Infine, in Provincia di Chieti, la foce del fosso San Lorenzo a Francavilla al Mare risulta inquinata, mentre sono fortemente inquinate la foce del fosso Marino a Vasto e la foce del torrente Buonanotte a San Salvo.

In base ai dati raccolti, poi, solo il 53,8% della popolazione abruzzese può beneficiare di un buon servizio di depurazione, rendendo la nostra regione una delle ultime in Italia in tale classifica.

"L'insufficienza della depurazione delle foci in Abruzzo é cronica e costante tutti gli anni", ha sottolineato Di Matteo, secondo cui "occorre risolvere la questione tramite un apposito ed urgente tavolo di lavoro con istituzioni ed associazioni di categoria ed un conseguente lavoro coordinato, per cui i tempi sono ormai maturi. E' necessario che i controlli siano intensificati e che i soggetti gestori siano richiamati alle proprie responsabilità, poiché sono in gioco l'immagine e la credibilità della nostra regione".

Sulla necessità di un salto culturale ha invece insistito l'assessore Di Dalmazio: "Il problema cronico della cattiva depurazione delle nostre acque é dovuto principalmente all'eccessiva urbanizzazione della costa abruzzese ed all'inciviltà di alcuni soggetti. La Regione Abruzzo ha già stanziato al riguardo 70 milioni di euro, ma soprattutto é indispensabile un notevole salto culturale da parte di tutti per tutelare l'ambiente ed il turismo. Ricordiamo, comunque, che a dispetto dei dati diffusi e della situazione dei nove corsi d'acqua campionati la balneabilità abruzzese é comunque di buonissima qualità".

La bontà della balneablità abruzzese é stata sostenuta anche da Tomei e Padovano, che però hanno anche chiesto alle istituzioni "di incentivare i controlli sulla depurazione per migliorare ulteriormente, senza gravare sui contribuenti".

Lorenzo Ciccarelli