Governo alla ricerca di una soluzione per risolvere il caso Autostrade dopo il crollo del Ponte Morandi a Genova. Ieri dalle colonne del Corsera il premier Giuseppe Conte ha annunciato di aver pronta una ''contromossa'' che però non vuole 'bruciare' alla stampa: ''Non la anticipo sui giornali, ma questo governo - ha assicurato il presidente del Consiglio - farà in modo che il concessionario non possa trarre ulteriori vantaggi economici, rispetto a quelli già esorbitanti sin qui ricavati dalla convenzione".
Mentre ferve il dibattito sulla nazionalizzazione o meno di Autostrade per l'Italia - con tanto di appello all'elettorato del Pd lanciato via social dall'ex parlamentare M5S Alessandro Di Battista - nelle ultime ore sarebbe spuntata l'ipotesi di un intervento della Cassa depositi e prestiti per rilevare una quota di maggioranza dell'azienda controllata da Atlantia. Un'opzione che fonti di palazzo Chigi non confermano: ''Non si è ancora discusso di nulla''. Anche fonti Cdp precisano di non essere al corrente, al momento, di un piano del genere.
Il nodo sul tavolo resta comunque quello della revoca o meno della convenzione con lo Stato. Un'ipotesi messa nero su bianco in una nota del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti consegnato ieri ad Autostrade, tramite il quale "il governo contesta al concessionario che aveva l'obbligo di curare la manutenzione ordinaria e straordinaria dell'autostrada A10, la grave sciagura che è conseguita al crollo del ponte".
Ora Autostrade avrà 15 giorni di tempo per far pervenire all'Esecutivo una relazione dettagliata con le proprie controdeduzioni.